Argo (città moderna): differenze tra le versioni

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== Mito ==
Il mito attribuisce la sua fondazione ad Argo i cui discendenti regnarono per nove generazioni fino al re [[Gelanore]]. Questi fu detronizzato da [[Danao]] (nipote di [[Poseidone]] e gemello di [[Egitto (mitologia)|Egitto]]), che divenne così il decimo re di Argo.
A questi succedette [[Linceo]] (che sposò [[Ipermnestra]]), ede a questi il figlio suo, [[Abante (Linceo)|Abante]] che fu marito di [[Aglea]], e che fu il padre dei gemelli [[Acrisio]] e [[Preto]], di [[Idomenea]] e di [[Lirco]], figlio bastardo.
 
I due gemelli essendo entrambi figli maggiori e pretendendo entrambi alla successione lottarono a lungo, fino a quando Preto non venne sopraffatto, ede Acrisio poté salire al trono della città di Argo. Preto si rifugiò a [[Tirinto]] e divenne re di questa città.
 
Secondo il mito<ref>[[Sofocle]], ''[[Antigone (Sofocle)|Antigone]]'', 944</ref>, dal matrimonio del re Acrisio con [[Euridice (Danae)|Euridice]] nacque una figlia: [[Danae]].
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Nonostante i molti ostacoli e pericoli, con l'aiuto di Poseidone, Perseo e Danae riuscirono a tornare a casa, approdando sull'isola di [[Serifo]]. Acrisio, appena apprese la notizia del loro ritorno, abbandonò la città e si rifugiò nella rocca di [[Larissa (Grecia)|Larissa]]. Nonostante tutte queste precauzioni, ciò che era stato predetto si avverò: Perseo fu chiamato a Larissa per partecipare a dei giochi funebri e lanciando il disco, colpì involontariamente Acrisio, che morì.
[[File:Tiryns.Castle.02.JPG|thumb|left|Passaggio nelle mura di [[Tirinto]]]]
Perseo divenne così re di Argo ma, non sentendosi degno di succedere ada un re che aveva involontariamente ucciso, propose al cugino [[Megapente]], succeduto al padre Preto come re di Tirinto, di scambiarsi i regni. Poi fondò [[Micene]], facendo costruire ai [[Ciclopi]] delle [[Mura poligonali|mura invincibili]] come quelle di Tirinto. Micene divenne la capitale del regno.
 
A Megapente succedette prima il figlio maggiore [[Megapente|Ifianira]] e poi l'altro figlio [[Anassagora (mitologia)|Anassagora]]. Quando le donne argive impazzirono, per colpa di Dionisio, la loro furia venne scatenata durante il regno di Anassagora.
Il re allora chiese aiuto all'indovino [[Melampo]] ede a suo fratello [[Biante]] che riuscirono a riportarle alla ragione, grazie alle loro tecniche mediche. Essi però chiesero in cambio al re un terzo del regno. Quando il re si rifiutò di accontentarli, le donne tornarono ada impazzire ede Anassagora dovette richiamarli e pregarli di guarirle di nuovo, ma questa volta la richiesta fu di un terzo del regno a testa ede il matrimonio con le figlie del re. Anassagora acconsentì, tenendo per sé solo il terzo del regno comprendente la città di Argo.
Seguirono dunque alcune generazioni in cui i re furono tre: i discendenti di Anassagora e quelli di Melampo e quelli di Biante.<ref name="ReferenceA">Pausania. ''Periegesi della Grecia'' XVIII,4</ref>
 
Ad Anassagora succedette il figlio [[Alector]] ([[greco antico|Gr.]] ''{{polytonic|Ἀλέκτωρ}}'') poi [[Iphis]]. Iphis lasciò il regno ada un nipote [[Stenelo (Capaneo)|Stenelo]] (figlio di suo fratello [[Capaneo]]) che fu uno degli [[Epigoni]] nel secondo mitico assedio di [[Tebe (Grecia)|Tebe]] e partecipò alla [[guerra di Troia]] come [[auriga (attività)|auriga]] di [[Diomede]]. Questa famiglia regnò più a lungo di quella di Anassagora e quella di Melampo, e così il regno fu riunito sotto [[Cilarabo]]<ref name="ReferenceA"/>.
 
[[File:Reggio calabria museo nazionale bronzi di riace.jpg|thumb|Bronzi di Riace<br />In primo piano Statua A (il giovane),<br />in fondo la Statua B (il vecchio)]]
 
A Melampo succedette il figlio [[Antifate]], poi il figlio di questi [[Oicle]] che accompagnò [[Eracle]] nella sua guerra contro Troia. AdA Oicle succedette il figlio [[Anfiarao]] che ereditò i poteri di Melampo divenendo indovino e che morì durante il primo assedio a Tebe (è probabile che uno dei due [[bronzi di Riace]], quello detto ''il vecchio'', provenga da Argo e rappresenti proprio Anfiarao). Il casato di Melampo terminò con i figli di Anfiarao, [[Alcmeone]] che morì dopo la guerra degli [[Epigoni]] e [[Anfiloco]] che dopo la guerra degli Epigoni partecipò alla guerra di Troia e fu uno dei guerrieri chiusi con [[Ulisse]] nel cavallo, aveva capacità di veggente e fu ucciso da [[Apollo]].
 
A [[Biante]] succedette il figlio [[Talao]], ede a questi il figlio [[Adrasto]] che fu l'ideatore della prima e disastrosa mitica impresa contro Tebe, coinvolgendovi anche [[Anfiarao]]. [[Adrasto]] lasciò il regno al figlio, [[Egialeo]], che morì durante la guerra degli [[Epigoni]]. Adrasto appresa questa notizia morì a sua volta di crepacuore. Essendo il figlio di Egialeo ancora piccolo, divenne re [[Diomede (Tideo)|Diomede]], nipote Adrasto attraverso il genero [[Tideo]]e la figlia [[Deipile]] e fu re di Argo durante la [[guerra di Troia]]. Ultimo re di questa casata fu [[Cianippo]], figlio di Egialeo, salito al trono subito dopo l'esilio di Diomede e morto senza eredi.
 
Dopo il regno di Cianippo il trono venne occupato da [[Agamennone]] re di Micene e, dopo il suo assassinio, dal figlio [[Oreste (Agamennone)|Oreste]]. Durante il periodo greco oscuro, Argo scompare dalla storia per ricomparire nel X - XI secolo a.C.