Progetto San Marco: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 48:
La missione prevedeva sperimentazioni sulle variazioni di piccola scala della densità atmosferica e sulle irregolarità della densità di [[elettroni]] nella zona equatoriale<ref name=NASASanMarco2/>. La loro conclusione avvenne con successo rispettivamente il 26 giugno e il 15 luglio 1967. Il satellite rimase perfettamente operativo fino al suo rientro, avvenuto il 14 ottobre 1967<ref>Riguardo a questa data si rilevano delle incongruenze tra le fonti: la pubblicazione del ''National Space Science Data Center'' della NASA riporta come data del rientro il 19 ottobre.</ref> dopo 171 giorni di permanenza nello spazio e 2680 orbite<ref name=NASASanMarco2/>.
 
Nel maggio del 1968, Broglio, prima ancora che fosse conclusa l'elaborazione dei dati ottenuti dalla missione, presentò i risultati preliminari alla nona assemblea del COSPAR tenutasi a [[Tokyo]]<ref name=DeMaria2003p17/>. Un ulteriore esito positivo del lancio del San Marco 2 dalla piattaforma keniota fu l'apertura della NASA ad una ancor più stretta collaborazione con il CRA che portò all'utilizzo della base per la messa in orbita di una serie di satelliti NASA a partire dal 12 dicembre 1970 con il [[Uhuru|SAS 1]]<ref name=DeMaria2005p60/><ref name=DeMaria2003p17/>. Il 18 febbraio 1969 infatti, il rettore dell'Università degli Studi di Roma [[Pietro Agostino D'Avack|Pietro A. D'Avack]] e l'amministratore della NASA [[Thomas O. Paine|Thomas Paine]] firmarono il memorandum d'intesa che stabiliva le condizioni in base alle quali sarebbero stati forniti i finanziamenti a titolo di rimborso delle spese di lancio e attività associate di satelliti NASA dal Poligono di lancio San Marco. L'accordo prevedeva la conferma formale di entrambi i governi. L'ambasciatore degli Stati Uniti, Gardner Ackley, comunicò la conferma il 30 aprile 1969 mentre il Governo Italiano comunicò la propria accettazione il 12 giugno dello stesso anno tramite l'ambasciatore Gian Vincenzo Soro<ref>{{cita web|url=httphttps://untreatytreaties.un.org/untsdoc/1_60000Publication/21UNTS/17Volume%20732/00040823v732.pdf|titolo=Memorandum d'Intesa tra l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e la U.S. National Aeronautics and Space Administration|autore=Pietro Agostino D'Avack|coautori=Thomas Otten Paine|pagina=3|accesso=179 giugnomaggio 20092016}}</ref>. Il poligono italiano infatti divenne la prima base di lancio straniera alla quale gli Stati Uniti affidarono il lancio di propri satelliti.
 
Tuttavia questi successi furono ottenuti ad un costo elevato per il futuro del Progetto San Marco: accentrando il controllo presso il CRA, Broglio rinunciò alla copertura politica offerta dal CNR e compromise irrimediabilmente l'alleanza con Amaldi e i suoi collaboratori, i quali portarono le loro competenze presso l'ESRO e montarono le sperimentazioni da loro create sui suoi satelliti. Non irrilevante fu inoltre il dirottamento dei finanziamenti che comportò l'allontanamento del CNR dal progetto stesso<ref name=DeMaria2005p60/>.