Tesi di Cassiciacum: differenze tra le versioni

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== La ''Tesi'' ==
La ''Tesi'' sostiene che almeno dal 7 dicembre [[1965]] la [[Santa Sede|Sede Apostolica]] sia da ritenersi ''formalmente'' vacante<ref>{{cita libro|autore=|titolo=Il problema dell'Autorità e dell'episcopato nella Chiesa|anno=2005|editore=Centro Librario Sodalitium|p=29|capitolo=Intervista a Mons. Guérard des Lauriers o.p - Curriculum vitae}}: «[...] questa tesi consiste nell'affermare la vacanza formale della Sede Apostolica, certamente a partire dal 7 dicembre 1965 .»</ref>, a causa e in seguito all'approvazione della Dichiarazione Conciliare ''[[Dignitatis Humanae]]'' sulla [[libertà religiosa]], documento assertore di una dottrina già solennemente condannata in passato dal Magistero della Chiesa<ref>{{cita libro|autore=|titolo=Il problema dell'Autorità e dell'episcopato nella Chiesa|anno=2005|editore=Centro Librario Sodalitium|capitolo=Intervista a Mons. Guérard des Lauriers o.p - Intervista|pagine=35-36}}: «Ora, il 7 dicembre 1965, il Cardinal Montini ha prolungato, impegnando almeno [cf.(3)] il Magistero ordinario universale, una proposizione concernente la "libertà religiosa" che sostiene l'opposizione di contraddizione con la dottrina infallibilmente definita da [[Pio IX]] nell'enciclica "[[Quanta cura]] legata al "[[Sillabo|Syllabus]]" [08 XII 1864]»</ref>.
 
Si ritiene che da allora la [[cattedra di San Pietro]] sia occupata solo ''materialmente'' dagli eletti dei [[Conclave|Conclavi]] convocati (tutti validi fino a prova del contrario), rimasti ''in potenza'' come persone meramente designante al Papato<ref>Don Francesco Ricossa, ''Introduzione al problema dell'Autorità (Sodalitium n° 13)'', in ''Il problema dell'Autorità e dell'episcopato nella Chiesa'' , Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 24 : «Gli attuali occupanti non sono Papi formalmente (non hanno l'Autorità, non hanno la divina assistenza) ma possono essere ancora "papi" materialmente (canonicamente eletti, fino a prova del contrario, occupano la Sede Apostolica e potrebbero divenire formalmente Papi condannando gli errori).»</ref> e quindi, in senso stretto, non papi<ref>{{Cita web|url=http://lumenpublicum.blogspot.it/2016/02/la-tesi-di-cassiciacum-ieri-e-oggi.html#more|titolo=XIII convegno di Studi Albertariani. La Tesi di Cassiciacum ieri e oggi (Milano 15 Novembre 2014) - II parte|autore=Don Francesco Ricossa|editore=|data=|citazione=Quando si parla, si parla simpliciter, come si dice in filosofia. Cioè, alla domanda : “è papa o non è papa?”, se dobbiamo rispondere non con una distinzione, come spesso o quasi sempre San Tommaso fa, ma col sì o no, la risposta è no. Non è papa. [...] dire che è materialiter papa vuol dire che non è papa, è solo la persona, fino a prova del contrario, designata per esserlo. Ha la potenza, la potenzialità, e questo elemento è necessario per esser papa : uno che non è designato non può diventar papa, ma uno che è designato non lo è ancora.|accesso=}}</ref>. Tali "papi" (impropriamente e in senso lato, in quanto solo canonicamente eletti), insegnando in veste di Pastori della Chiesa dottrine già condannate come eretiche dal Magistero ecclesiastico, manifesterebbero pubblicamente di fatto di essere privi di quell'Autorità di origine divina che preserva il Papa dall'errore sia nel suo Magistero straordinario che in quello ordinario e universale<ref>{{Cita libro|autore=Concilio Vaticano I|wkautore=|titolo=Costiruzione dogmatica "Dei Filius"|anno=(24 aprile 1870)|editore=|città=|p=|pp=|posizione=Denz. 3011, V ed., 40° ed. (2005), Bologna 2009|opera=|ISBN=}}</ref>. Un'Autorità sovrannaturale che, previa un'elezione valida, solo Cristo, e non il Conclave, attribuisce direttamente al suo Vicario in terra, garantendone il carattere di infallibilità giuridica e magisteriale<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Don Francesco Ricossa|titolo=Papa, Papato e Sede vacante, in un testo di Sant'Antonino e nel pensiero di Padre Guérard des Lauriers|rivista=Sodalitium|volume=|numero=N. 67, Anno XXXI n. 4, dicembre 2015|pp=7-8|citazione=L'eletto è costituito Papa da Dio, e non dalla Chiesa [...] La Chiesa [...] come pure il collegio degli elettori, non ha il supremo potere ecclesiastico che spetta al Papa, e pertanto non può neppure comunicarglielo; esso risiede in Cristo, Capo della Chiesa, il quale è l'unico che può comunicarlo a Pietro.}}</ref>. Se ne desume che al momento dell'accettazione dell'elezione al Papato, gli eletti dal Conclave (almeno dal card. [[Papa Paolo VI|G.B. Montini]] sino all'attuale [[Papa Francesco|J.M. Bergoglio]]) abbiano accettato solo verbalmente e esteriormente, ponendo in realtà interiormente un ostacolo ("obice") all'accettazione, impedendo così la comunicazione da parte di Dio del carisma divino normalmente spettante. Tale ostacolo è individuato nella mancanza da parte dell'eletto dell'«intenzione oggettiva ed abituale di procurare e di realizzare il bene e il fine della Chiesa»<ref>{{Cita web|url=http://lumenpublicum.blogspot.it/2016/02/tesi-di-cassiciacum-e-crisi-nella.html#more|titolo=Intervista a Don Francesco Ricossa I.M.B.C. (07/08/2007) [sbobinatura da : https://www.youtube.com/watch?v=y3jlK7tTavQ]|autore=|editore=|data=|citazione=Noi pensiamo, appoggiando questa affermazione con le prove date prima, che nel momento dell’elezione vi sia stata certamente la designazione da parte dei cardinali, e questo è l’aspetto materiale, vi sia stata poi l’adesione puramente esteriore con un ostacolo (un “obice” [lat. 'ob(i)ex'], un impedimento) che viene dalla mancanza di questa «intenzione oggettiva ed abituale di procurare e di realizzare il bene e il fine della Chiesa», che ha impedito quindi a Cristo di dare a quest’eletto l’Autorità.|accesso=}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=y3jlK7tTavQ|titolo=Intervista Don Ricossa, 7 agosto 2007|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>.