Laura Lanza: differenze tra le versioni

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L'''amaro caso della signora di Carini'' non fu subito di dominio pubblico: la potenza delle famiglie coinvolte mise subito a tacere i diaristi del tempo, che si limitarono a riportare solo la data e la notizia della morte. Il vedovo si risposò subito con Ninfa Ruiz rinnovando alcune stanze del castello e cancellando le tracce che potevano ricordargli la prima moglie.<ref>{{cita|Salomone Marino|pag. 89.|Salomone Marino}}</ref>
 
[[File:Piazza della chiesa madre, Carini, Sicilia, XVI secolo.jpg|upright=1.3|thumb|[[Carini]]: piazza della [[Duomo di Carini|chiesa madre]], nel periodo in cui visse la baronessa ([[stampa]] del [[XVI secolo]])]]
[[File:Palazzo Lanza di Trabia - Mussomeli - Sicilia.jpg|upright=1.3|thumb|Palazzo [[Lanza (famiglia)|Lanza di Trabia]] a [[Mussomeli]]]]
Si racconta che, a prova dell'omicidio, si troverebbe custodita nell'archivio della [[Duomo di Carini|chiesa madre di Carini]] una lettera scritta dallo stesso padre al [[Sovrani di Spagna|re di Spagna]] [[Filippo II di Spagna|Filippo II]]. Don Cesare Lanza di Trabia fu assolto in virtù della legge vigente e l'anno successivo insignito del titolo di conte di Mussomeli.<ref>{{cita|di Giacomo|pag. 79.|di Giacomo}}</ref>