Disintermediazione: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 36:
La disintermediazione riguarda anche il mondo dell’informazione e del [[giornalismo]], come testimonia la crisi delle tradizionali figure professionali del giornalista e dell’editore che hanno prodotto un calo consistente delle tirature e vendite, sia a livello di periodici che di quotidiani. La Rete favorisce la nascita di nuove figure come gli user distributed content, ossia individui non professionisti che valutano, selezionano e fanno circolare determinati contenuti. Questa attività, definita social media curation, consiste nel filtrare, selezionare e curare editorialmente il contenuto informativo che si trova sul web, individuando le informazioni migliori, più pertinenti su temi specifici e con un alto grado di reputazione online in modo da mettere a fuoco un particolare punto di vista su un tema specifico. Lo dimostra il caso di Claudia Vago, (@tigella su [[Twitter]]) che, dopo aver curato i flussi dell’evento [[Occupy Wall Street]] per più di un anno, ha deciso di recarsi a [[Chicago]] per produrre in prima persona materiali multimediali. Per questo ha lanciato l’azione di [[crowdfunding]] #occupywallstreet, in modo da trovare finanziamenti per farsi sostenere nel viaggio, nel soggiorno e nei costi dei materiali di produzione<ref>{{Cita web|url= http://www.mediamondo.wordpress.com/2012/02/10/quando-tigella-occupy-chicago-re-intermediare-linformazione-disintermediata/|titolo=Quando @tigella occupy chicago: re-intermediare l'informazione disintermediata|pubblicazione=mediamondo|data=10 febbraio 2012|}}</ref>
 
Facendo riferimento alla crisi delle forme tradizionali di rappresentanza, l’irruzione sulla scena politica del [[web ]]e dei [[social network]] ha delegittimato i partiti tradizionali, mettendone radicalmente in discussione sia il ruolo che l’identità. Nel frattempo, sono sorti nuovi attori della rappresentanza, legittimati proprio dalla [[rete]]. L’ultimo in ordine di tempo, dopo i Piraten tedeschi e il [[Movimento 5 Stelle]] italiano, è il Partido del Futuro spagnolo. Quest’ultimo propone una formazione senza leader che, ispirandosi al modello di democrazia partecipativa di Porto Alegre, propone quattro punti fondamentali: referendum, voto permanente, wikigoverno e trasparenza<ref>{{Cita web|url= http://www.vita.it/it/article/2013/02/27/lera-della-disintermediazione/122802/ |titolo=L’era della disintermediazione|pubblicazione=Vita|data=27 febbraio 2013|}}</ref>.
 
Ciò che accomuna questi movimenti è l’uso massiccio della rete, in alternativa ai tradizionali media verticali come la stampa e le televisioni. In particolare, [[Twitter]] costituisce la principale piattaforma di disintermediazione, in quanto consente ai cittadini di sviluppare una vigilanza critica nei confronti del potere, pur senza poter influire sui processi decisionale<ref>{{Cita web|url= http://http://www.doppiozero.com/rubriche/3040/201504/politica-colpi-di-tweet|titolo=Politica a colpi di tweet|pubblicazione=doppiozero|data=17 aprile 2015|}}</ref>