Disintermediazione: differenze tra le versioni

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Alcuni studiosi<ref>{{Cita libro|autore=Emilio Becheri, Adriano Biella|titolo=L'intermediazione del turismo organizzato|anno=2013|editore=Maggioli|città=Sant'Arcangelo di Romagna (RN)|p=|pp=|ISBN=8838784639}}</ref> hanno evidenziato come la diffusione di tecnologie dell’[[Tecnologie_dell'informazione_e_della_comunicazione|Information Communication Technology]] (ICT) abbiano creato un nuovo spazio turistico multiforme e variegato per il settore del turismo che permette ai clienti finali di essere raggiunti direttamente dalle imprese, bypassando le tradizionali agenzie di viaggio al dettaglio.
=== Musica ===
Un altro settore ad essere investito dal fenomeno della disintermediazione è il comparto musicale che viene travolto dalla pirateria e dall’ascolto online, con pesanti conseguenze sugli utili delle compagnie discografiche e drammatici tagli dell’occupazione.<ref>{{Cita web|url= http://www.vita.it/it/article/2013/02/27/lera-della-disintermediazione/122802/ |titolo=L’era della disintermediazione|pubblicazione=Vita|data=27 febbraio 2013|}}</ref> La musica sganciandosi dal suo supporto materiale (musicassetta, vinile e CD) si apre a logiche distributive e di fruizione diverse. [[Napster]] è la prima piattaforma di condivisione che attraverso logiche ''peer-to-peer'' apre a nuove prospettive di circolazione della musica ma verrà chiusa per violazione del copyright. Oggi sono disponibili sistemi distributivi [[On demand (informatica)|on demand]] di mercato come [[ITunes Store|iTunes]] e [[Spotify]] che hanno modificato le pratiche di acquisto e di ascolto della musica attraverso il digitale.
=== Editoria ===
Altro settore investito dalla disintermediazione è quello dell’editoria libraria che, a seguito dell’irrompere dell’[[ebook]] sta vivendo una fase di profonda ristrutturazione. Oggi piattaforme tecnologiche come la libreria di libri digitali [https://www.bookrepublic.it/ BookRepublic] permettono una relazione più diretta tra autori e pubblico che mette in crisi il tradizionale ruolo dei distributori che portavano i prodotti fino ai punti vendita presenti sul territorio. Allo stesso tempo, il fenomeno [[Autoedizione|self-publishing]] affida sempre più all'autore la responsabilità di gestire l’intero processo produttivo e di distribuzione per costruire un prodotto culturale di qualità e che sia visibile a partire dai luoghi di circolazione e diffusione.