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Nella seconda sala invece, corrispondente alla biblioteca vera e propria, si vede una pavimentazione del 1771 di [[Leonardo Chiaiese]] decorata in [[maiolica]], con la rappresentazione della [[meridiana (indicatore)|meridiana]] a camera oscura di [[Rocco Bovi]]. Questo sofisticato strumento di misurazione del tempo è composto da tre fasce in [[bronzo]], su cui sono intagliate alcune informazioni calendariali, astronomiche e geometriche molto precise, incorniciate da lastre di [[marmo]] e riggiole. Il [[foro gnomonico]] è collocato sulla piattabanda del finestrone, e da esso entrano i raggi solari, che indicano il mezzogiorno in ogni giorno dell'anno e la cui direzione si modifica costantemente; essi costituiscono una piccola [[ellisse|ellissi]], la cui forma varia in base al periodo dell'anno: è più piccola e stretta quando c'è il [[solstizio]] estivo e più grande e lunga con il solstizio invernale. La striscia centrale inizia con una punta arrotondata e sotto la finestra della sala si trova un gradino in pietra su cui è incisa la scritta CAR, simbolo delle [[certosa|certose]] e termine che proviene da Carthusia, poi vi è la scritta PERPENDICULI PARTES DECEM MILLESIMI che concerne la scala ticonica inferiore che è stata suddivisa in cento parti uguali. La meridiana è affiancata da due [[rosa dei venti|rose dei venti]] e su di essa sono rappresentati alcuni [[pianeti]], in ordine partendo da [[sud]]: [[Mercurio]], [[Luna]], [[Venere]], [[Saturno]], [[Marte]], [[Giove]]; inoltre sono incise anche sette ellissi che raffigurano il [[sole]] in specifici momenti dell'anno e sulla fascia centrale si leggono delle piccole scritte che si riferiscono a località geografiche, cioè villaggi, paesi e fiumi che sono situati lungo il [[meridiano]] terrestre che attraversa la Città, infine vi sono rappresentate le [[costellazioni]] che passano per il meridiano di Napoli e un calendario ispirato a quello Gregoriano.
 
 
All'esterno dell'appartamento del priore, vicino alla scala dello gnomone, si trova un orologio solare a quadrante multiplo, si tratta di un oggetto molto particolare destinato alla misura del tempo attraverso il confronto delle ombre di due o più gnomoni, ognuno collocato in uno degli otto quadranti. È scolpito in marmo e ha forma quadrangolare, i lati sono orientati verso [[punti cardinali|nord-sud]] ed est-ovest così che i quadranti orizzontali e verticali siano esposti a sud. L'orologio fu probabilmente realizzato nel XVII secolo poiché consente la misurazione del tempo secondo i più comuni sistemi temporali utilizzati in quel periodo. Le linee del tempo sono molto visibili grazie alla profondità dell'incisione, invece gli gnomoni sono andati completamente perduti, però si sono conservati i fori di alloggiamento, e complessivamente l'orologio versa in un cattivo stato di conservazione perché il blocco di pietra presenta numerose inflorescenze.
 
 
 
Nel chiostro grande, lungo la [[facciata]] [[est]], sono collocati anche due quadranti di forma circolare, un orologio meccanico e un orologio solare: si tratta di un abbinamento che era molto frequente nella parte esterna di torri municipali, [[campanile|campanili]] e [[monastero|monasteri]]. Sul lato destro della facciata si trova un orologio meccanico a sei ore, con una sola lancetta a forma di chiocciola, che suggerisce le ore dalla I alla VI, e ha la funzione di indicare le ore italiche, il cui calcolo comincia al tramonto e si conteggiano ventiquattro ore fino al seguente crepuscolo. Sul lato sinistro è situato un quadrante solare verticale di cui si è conservato unicamente l'ortostilo, poiché le linee delle ore sono state cancellate dagli agenti atmosferici. La punta dello [[gnomone]] è esposta ai raggi provenienti da est, sud-est e sud quindi l'ortostilo può proiettare la sua ombra dall'alba a mezzogiorno e resta inoperoso nelle ore pomeridiane, però non è possibile decretare con sicurezza se il sistema orario fosse quello italico oppure quello ad usum campanae. L'orologio aveva l'importante scopo di scandire il tempo dei certosini, favorire le attività di preghiera contemplate dalla regola e controllare il simmetrico orologio a sei ore.