Certosa di San Martino: differenze tra le versioni

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Il presbiterio è preceduto prima dell'altare maggiore da una sontuosa balaustra in marmi, pietre preziose e bronzo dorato eseguita da [[Filippo Belliazzi]] nel 1761 su disegni di [[Nicola Tagliacozzi Canale]] e del Sanmartino.<ref name=T326/>
 
Il pavimento marmoreo della navata è un progetto del Fanzago. L'architetto non riuscì a portarlo a termine a causa di una violenta controversia con i [[ordine certosino|certosini]], verificatasi nel 1656, che lo spinse ad interrompere ogni rapporto con loro e quindi a lasciare incompiuti molti progetti, che furono però ultimati da [[Bonaventura Presti]], che assunse la direzione dei lavori in tutto il complesso, e al quale si deve l'assetto definitivo della chiesa. Il pavimento fu realizzato dal Presti nel 1664-1665 in preziosi marmi policromi, costituendo un grande esempio dell'arte dell'intaglio e della commissione dei marmi; si tratta di una soluzione decorativa che produce un'apparente tridimensionalità e uno straordinario impatto visivo per chi visita la chiesa.
Il pavimento marmoreo della navata è un progetto e un lavoro del Fanzago, ultimato però tra il 1664 e il 1667 da frà [[Bonaventura Presti]] il quale riutilizzò alcuni marmi intarsiati dallo stesso architetto bergamasco.<ref name=T325/>
Il pavimento, attualmente, versa in un cattivo stato di conservazione a causa della frantumazione, della perdita di adesione e del conseguente distacco degli intagli marmorei su gran parte della navata, del coro e del presbiterio, che stanno provocando la perdita di parti decorative, quindi il suo restauro è oggetto di una raccolta fondi Art Bonus.
{{Doppia immagine|destra|Certosa di San Martino. 0074 (25077371704).jpg|200|S. martino,chiesa, volta, Giovanni Lanfranco.jpg|200|Volta dell'abside|Volta della navata}}