Papa Leone VII: differenze tra le versioni

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=== Origini ed elezione ===
Romano, Leone era probabilmente un monaco benedettino<ref name=":0">{{Cita|Rendina|p. 322}}</ref>. [[San Sisto (titolo cardinalizio)|Cardinale presbitero di San Sisto]]<ref name=":1">{{Cita|Piazzoni}}</ref>, siè dicepossibile che avesse accettato controvoglia l'elezione a sommo pontefice<ref name=":1" />. Costretto però dall'onnipotente [[Alberico II di Spoleto|Alberico II]], dittatore di Roma<ref>{{Cita|Arnaldi}}</ref>, ad accettare talela incariconomina, Leone fu eletto nel dicembre [[935]]<ref>Cfr. [[Papa Giovanni XI]]</ref> o, se si posticipa la morte di [[Papa Giovanni XI|Giovanni XI]] al gennaio del 936<ref>Cfr. [[Papa Giovanni XI]]</ref>, fu eletto e consacrato il 3 gennaio<ref name=":0" /><ref name=":1" />.
 
=== Il pontificato ===
==== Il patrocinio dell'Abbazia di Cluny ====
La sua presenza, come sovrano ''de jure ''del [[Papato|Patrimonio di San Pietro]], fu offuscata da quella di Alberico, che patrocinò la diffusione del [[Riforma cluniacense|monachesimo cluniacense]] già avviata dal fratellastro Giovanni XI: promosse con l'aiuto di [[Oddone di Cluny|Oddone]], il grande [[Abbazia di Cluny|abate di Cluny]], una riforma della decadente disciplina monastica [[San Benedetto|benedettina]]<ref name=":2">{{Cita|Rendina|p. 323}}</ref>., Allaalla riformaquale accompagnò un'opera di ricostruzione che coinvolse l'[[Abbazia di San Paolo fuori le mura|abbazia di San Paolo]]<ref name=":3">{{Cita|Moroni|p. 27}}</ref> e diversi conventi del [[Lazio]], tra cui ricordiamo quello di [[Abbazia di Subiaco|Subiaco]]<ref name=":0" />. In realtà il fine di Alberico era soprattutto politico, perché la sistemazione di comunità monastiche nei dintorni di Roma tendeva ad allontanare dai possedimenti conventuali della Campagna romana, in cui avevano spesso preso dimora, tutti quei baroni e loro vassalli che potevano costituire una minaccia per il suo potere<ref name=":2" />. Papa Leone, dal canto suo, favorìperseguendo insiemefinalità admolto Albericopiù religiose, favorì quest'opera di riforma, mantenendo con il ''princeps'', da lui definito "''dilectus spiritualis filius Albericus, gloriosus princeps et senator''"<ref name=":1" />, rapporti di cordiale sudditanza.
 
==== Altre testimonianze ====
Leone esercitò la sua potestà spirituale anche in altre questioni: minacciò [[Ugo il Grande|Ugo Capeto]] di non far entrare donne nel monastero di San Martino di Tours, di cui Ugo era l'[[abate]]; inviò il [[Pallio (cattolicesimo)|pallio]] a Gerardo, arcivescovo di Lorch in [[Germania]]; inviò delle lettere ai vescovi di [[Francia]] e Germania riguardo al trattamento penitenziale verso gli indovini e i cartomanti, oltre a condannare il [[Nicolaismo|matrimonio dei preti]]<ref name=":3" />[[Nicolaismo|.]]
 
==== FlodoardoIncontro incontracon Papa Leone VIIFlodoardo ====
[[Flodoardo di Reims|Flodoardo]] (894-966), canonico di Reims e storico della Chiesa di quel secolo, si recò a Roma sotto il pontificato di Leone VII il quale, in segno di benevolenza, lo invitò a pranzo nel [[Palazzo del Laterano]]. Il prelato francese ci lasciò didel luipontefice un ritratto ammirevole:
 
{{Citazione|Leone VII si levò, non rivolgendo la mente a queste cose, né curandosi delle glorie del mondo, né ricercando gli alti onori: volgendo lo sguardo alle sole cose che riguardano Dio, schivando le cime ed evitando di ascendere alle alte cariche. Rapito ma innalzato, fu considerato uomo dall'animo candido. Fu posto sul soglio di Pietro, ma per niente trascurò la consueta cura con decoro. Era dedito a continue preghiere, era dignitoso a vedersi; brillante nella conversazione, sapiente, e placido nel linguaggio. Questi, accogliendomi gioiosamente io che mi ero recato al sacro sacello del Beato Pietro, ascoltò le (mie) domande con animo paterno, tacque in modo pio, e modestamente riflettè: dopo avermi fatto un discorso, mi ristorò con entrambe le cibarie, quelle del corpo e dell'anima; mi benedisse e, dandomi baci e rinnovando in dono il regalo che dà la vita, mi congedò con onore abbracciandomi felice.|{{Cita|Flodoardo|Lib. XII, cap.7, p. 832}}|Septimus exsurgit Leo, nec tamen ista volutans / Nec curans, apicis mundi, nec celsa requirens: / Sola Dei quae sunt alacri sub pectore volvens, / Culminaque evitans, oblata subire renutans. / Raptus at erigitur, dignusque nitore probatur. / Regminis eximii, Petrique in sede locatur / Sed minime assetam linquit decoramine curam. / Deditus assiduis precibus, speculamine celsus. / Affatu laetus, sapiens, atque ore serenus. / Qui me visentem aetherei pia limina Petri / Jocunde excipiens, animo quaesita benigno / Admisit, favitque pie, studuitque modeste: / Famina grata serens, epulis recreavit utrisque, / Corporis atque animae; benedixit, et oscula libans / Ac geminans dono cumulatum muneris almi, / Pergere laetantem amplexu dimisit honore.|lingua = Latino|lingua2 = Italiano}}
 
==== Morte e sepoltura ====
Leone VII morì il 13 luglio [[939]]<ref name=":1" /><ref name=":2" />, dopo tre anni e mezzo di pontificato. È sepolto nella [[Antica Basilica di San Pietro in Vaticano|basilica di San Pietro]]<ref name=":2" /><ref name=":1" />.
 
== Note ==