Martiri di Otranto: differenze tra le versioni
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'''I Santi Antonio Primaldo e compagni martiri''', conosciuti anche semplicemente come '''Martiri di Otranto''', sono gli 813 abitanti della città [[Salento|salentina]] di [[Otranto]] uccisi il
== Storia ==
{{vedi anche|Battaglia di Otranto}}
Il
La città resistette strenuamente agli attacchi, ma la sua popolazione di soli 6.000 abitanti non poté opporsi a lungo ai bombardamenti. Infatti il [[29 luglio]] la guarnigione e tutti gli abitanti abbandonarono il borgo nelle mani dei Turchi, ritirandosi nella cittadella mentre questi ultimi cominciavano le loro razzie anche nei [[Università del Regno|casali]] vicini.
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Tra gli 813 martiri d'Otranto, si ricorda per l'eroica morte, in testimonianza della fede, la figura di Macario Nachira, colto [[monaco basiliano]], appartenente a un'antica e nobile famiglia di Viggiano (oggi [[Uggiano la Chiesa]]).
== Reliquie ==
Il
A partire dal [[1485]], una parte dei resti di quei martiri furono trasferiti a [[Napoli]]<ref>A tale trasporto si collega anche la tavola raffigurante i [[Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto|Protomartiri francescani]], a cui [[Sisto IV]] affidò la sorte dei cristiani, conservata nella [[Basilica di San Lorenzo Maggiore]]. Cfr. Giuseppe Cassio, Il riflesso della Guerra d'Otranto nel dipinto dei Protomartiri francescani a Napoli, in Italia francescana 88 (2013), p. 361-376</ref> e riposano nella [[chiesa di Santa Caterina a Formiello]], dove furono collocati sotto l'altare della [[Madonna del Rosario]] (che ricorda la vittoria definitiva delle truppe cristiane sugli [[Ottomani]] nella famosa [[battaglia di Lepanto]]); successivamente furono collocati nella cappella delle reliquie, consacrata da papa Benedetto XIII, e solo dal [[1901]] deposte sotto l'altare in cui si trovano oggi. Una ''recognitio canonica'', effettuata tra il [[2002]] e il [[2003]], ne ha ribadito l'autenticità.
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Reliquie dei santi martiri sono venerate in molti luoghi della [[Puglia]] (in particolare nel [[Salento]]) a [[Napoli]], [[Venezia]], [[Milano]] e anche in [[Francia]] (a [[Tours]]) e in [[Spagna]].
== Culto ==
Un processo canonico iniziato nel [[1539]] terminò il
In vista di una possibile canonizzazione, su richiesta dell'[[arcidiocesi di Otranto]], il processo è stato riaperto, confermando in pieno le conclusioni del precedente. [[Papa Benedetto XVI]], il
Il
== Musica, letteratura, teatro ==
Il tema dei Santi Martiri otrantini è presente sia in ambito letterario che musicale: la scrittrice [[Maria Corti]] è la penna di un apprezzato romanzo di ambientazione storica: ''[[L'ora di tutti]]''.
In ambito musicale e teatrale, invece, la vicenda degli 800 martiri è presente in:
* '''Ottocento - Opera popolare''' di [[Francesco Libetta]].
* '''A coloro che hanno vinto''', opera sacra in 5 quadri per solisti, coro, orchestra, voci recitanti e balletto di don Biagio Mandorino e don Tiziano Galati.
* '''Una luce sul monte''', oratorio sacro per solisti, coro, orchestra e voce recitante di mons. [[Marco Frisina]].
* '''L'ora di Otranto''', di Michele Di Martino, dramma in due atti con la regia di [[Pamela Villoresi]], musiche di Luciano Vavolo e degli [[Officina Zoè]] (dramma pubblicato in Testimonianze per [[Maria Corti]], a cura di [[Anna Dolfi]], [[Bulzoni Editore]], 2005
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Paolo Ricciardi, ''Gli eroi della patria e i martiri della fede: Otranto 1480-1481'', Vol. 1, Editrice Salentina, 2009
* {{cita libro|nome= Grazio |cognome= Gianfreda|anno= 2007|titolo= I beati 800 martiri di Otranto|editore= del Grifo|isbn=978-88-7261-310-8|cid=Gianfreda, 2007}}
== Voci correlate ==
* [[Otranto]]
* [[Battaglia di Otranto]]
== Collegamenti esterni ==
* {{santiebeati|90300|Beati Martiri d'Otranto}}
{{Controllo di autorità}}
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