Voto di preferenza: differenze tra le versioni

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In [[Italia]], la [[Legge elettorale italiana del 1946|legge elettorale proporzionale]] promulgata nel [[1946]] per le [[elezioni legislative]] prevedeva la possibilità di esprimere fino a quattro voti di preferenza, scrivendo sulla scheda elettorale i cognomi dei candidati prescelti oppure i loro numeri di lista. Il [[Referendum abrogativo del 1991 in Italia|referendum tenutosi nel 1991]] aveva modificato la legge consentendo un solo voto di preferenza; questa modifica fu applicata unicamente durante le elezioni politiche del 1992 in quanto prima delle elezioni svoltesi nel [[1994]] venne varata una nuova legge elettorale che introduceva un sistema misto maggioritario-proporzionale con liste bloccate, eliminando quindi completamente il voto di preferenza. Anche la successiva legge elettorale entrata in vigore nel [[2005]] ha mantenuto il sistema delle liste bloccate. Il voto di preferenza è invece tuttora previsto dai sistemi elettorali usati per le [[elezioni comunali]], [[elezioni regionali|regionali]] ed [[parlamento europeo|europee]].
 
La giurisprudenza prevalente del [[Consiglio di Stato]] è ferma nel ritenere che è nullo il voto che contenga l'espressione di preferenza per un nominativo che non corrisponde a quello di nessuno dei candidati, perché in caso di non nullità questa erronea indicazione è un palese segno di riconoscimento del voto{{Citazione necessaria}}.
 
===Belgio===