Mulberry Harbour: differenze tra le versioni
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Non è ben chiaro chi per primo abbia avuto l'idea di utilizzare pontili mobili per lo sbarco di uomini e mezzi direttamente da navi alla fonda, ma molti pensano sia stato il Vice Ammiraglio [[John Hughes-Hallett]]. A una riunione nel [[1942]], dopo il [[raid su Dieppe]], dichiarò che, se non era possibile catturare un porto, allora si sarebbe potuto trasportarlo attraverso [[la Manica]]. Sebbene in un primo momento questa proposta venisse accolta con derisione, l'idea dei Mulberry Harbours iniziò a prendere forma quando Hughes-Hallett diventò il Capo Navale dello staff che stava organizzando l'[[Sbarco in Normandia|operazione Overlord]].
Sviluppato da un team del quale facevano parte lo scienziato irlandese [[John Desmond Bernal]] e l'ingegnere inglese [[Bruce White]], costituito per ordine di [[Winston Churchill]], il progetto del porto mobile Mulberry era costituito da una "testa" denominata "''Spud''", costituita da una piattaforma ancorata al fondale marino per mezzo di quattro lunghe gambe, al quale poteva attraccare il naviglio da trasporto; la piattaforma era libera di oscillare in altezza, in modo da assecondare il moto ondoso e la marea. Questa piattaforma era collegata alla terraferma mediante una passerella formata da elementi metallici galleggianti (e dotati di un certo grado di flessibilità) chiamati "''Whale''", al di sopra della quale avrebbero potuto circolare i veicoli a motore. Al di sotto della giunzione tra un elemento e l'altro della passerella erano posizionati dei pontoni galleggianti "''Beetle''", fissati al fondale con cime e ancore. Per proteggere il porto prefabbricato dai marosi era prevista la realizzazione di una barriera frangiflutti grazie a enormi cassoni di cemento ("''[[Frangiflutti Phoenix|Phoenix]]''") o imbarcazioni ("''Gooseberry''"), trasportate attraverso la Manica e affondate nei pressi della spiaggia. Appena prima dell'installazione del porto prefabbricato Mulberry, gli alleati fecero affondare numerose vecchie navi da guerra o da commercio in modo da formare una prima barriera contro le onde per un totale di 7
L'operatività di due porti Mulberry, costruiti nei mesi precedenti in [[Inghilterra]], venne attuata già il 9 giugno, appena tre giorni dopo il D-Day; il Mulberry 'A', venne utilizzato dagli americani a [[Omaha Beach]], mentre il Mulberry 'B' fu gestito dagli inglesi ad [[Arromanches-les-Bains]]. La notte tra il 19 e il 20 giugno una violenta tempesta distrusse il porto [[Stati Uniti d'America|americano]], lasciando intatto solo quello britannico. Nei 100 giorni successivi al D-Day, questo porto, che divenne conosciuto anche con il nome di '''Port Winston''', fu utilizzato per far sbarcare oltre 2,5 milioni di uomini, 500.000 veicoli, e 4 milioni di tonnellate di rifornimenti, facendo così transitare gran parte dei rinforzi necessari per l'avanzata in Francia.
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