Carlismo: differenze tra le versioni

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{{F|storia contemporanea|agosto 2010|in italiano non saprei, in spagnolo c'è ''La formación del pensamiento politico del Carlismo, 1810-1875'' della Wilhelmsen p.e.}}
[[File:Flag of New Spain.svg|thumb|upright=1.4|La bandiera tradizionale carlista, recante la [[Croce di Borgogna]].]]
Il '''carlismo''', nella [[storia della Spagna]], è stato un movimento conservatore di stampo [[Tradizionalismo (politica)|tradizionalista]] che si propone di difendere il diritto al trono dei discendenti di [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna]].
 
Il '''carlismo''', nella [[storia della Spagna]], è stato un movimento conservatore di stampo [[tradizionalismo (politica)|tradizionalista]] che si propone di difendere il diritto al trono dei discendenti di [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna]]. Il movimento svolse un ruolo determinante nella politica spagnola dal [[1833]] fino alla conclusione del regime di [[Francisco Franco|Franco]] nel [[1977]]; nel [[XIX secolo]], il movimento diede vita a numerose importanti [[guerre carliste]]; i carlisti parteciparono anche alla [[Guerraguerra Civilecivile Spagnolaspagnola]], dalla parte dei nazionalisti di Franco.
[[File:Flag of New Spain.svg|thumb|upright=1.4|La bandiera tradizionale carlista, recante la [[Croce di Borgogna]].]]
 
{{Citazionecitazione necessaria|Ancora oggi si può identificare una presenza carlista (seppure marginale) nella scena politica iberica.}}
Il '''carlismo''', nella [[storia della Spagna]], è stato un movimento conservatore di stampo [[tradizionalismo (politica)|tradizionalista]] che si propone di difendere il diritto al trono dei discendenti di [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna]]. Il movimento svolse un ruolo determinante nella politica spagnola dal [[1833]] fino alla conclusione del regime di [[Francisco Franco|Franco]] nel [[1977]]; nel [[XIX secolo]], il movimento diede vita a numerose importanti [[guerre carliste]]; i carlisti parteciparono anche alla [[Guerra Civile Spagnola]], dalla parte dei nazionalisti di Franco.
 
{{Citazione necessaria|Ancora oggi si può identificare una presenza carlista (seppure marginale) nella scena politica iberica.}}
 
== La legge dinastica spagnola ==
 
Il 13 maggio [[1713]], [[Filippo V di Spagna]] riformò le regole di successione di Spagna attraverso un "Auto Acordado", a favore della ''[[legge salica|Lex Salica]]'' (già applicata per esempio in [[Francia]]). Questa riforma aveva il principale effetto di limitare il diritto di successione ai soli figli maschi dei regnanti, e aveva lo scopo di scongiurare il pericolo dell'ascesa degli [[Asburgo]] al trono di Spagna attraverso una linea dinastica femminile.
 
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È da notare che all'inizio di ciascuna guerra non fosse presente alcuna unità regolare dell'esercito a fianco dei carlisti e che soltanto la terza sia stata il risultato di una rivolta programmata.
 
La Primaprima Guerraguerra si distinse per essere stata, da entrambe le parti, estremamente brutale: l'esercito liberale terrorizzò gli strati più umili della popolazione, la maggior parte sospettata di simpatizzare per i Carlisti, al punto che si giunse a dei veri e propri eccidi; i Carlisti, molto spesso, trattarono i liberali non certo meglio di come avrebbero trattato i soldati e gli agenti napoleonici. Si giunse ad un punto in cui si rese necessario da parte degli stati esteri spingere i due partiti in guerra a riconoscere alcune regole di condotta, il cosiddetto "Lord Eliot Agreement". In ogni caso le brutalità non sparirono completamente.
 
Le regioni della Spagna in cui il carlismo poté stabilire durante la Prima Guerra una sorta di autorità territoriale simile a quella statale (in Navarra, Rioja, Paesi Baschi, interno della Catalogna e zona settentrionale di Valencia) rimasero le basi principali del movimento per tutta la sua storia, benché sia stato comunque attivamente sostenuto in tutta la Spagna. Particolarmente nella Navarra, nelle Asturie e in parte dei Paesi Baschi, il carlismo fu una forza politica importante fino alla fine degli anni sessanta.
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Dopo la sconfitta, un gruppo di essi (condotto da [[Alejandro Pidal]]) lasciò il Carlismo per formare un partito cattolico moderato e non dinastico in Spagna, che poi si fuse con i conservatori di [[Antonio Cánovas del Castillo]].
 
InNel 1879 [[Cándido Nocedal]] fu incaricato della riorganizzazione del partito. La sua arma principale fu una campagna di stampa molto aggressiva (nel 1882 per moderarla [[Papa Leone XIII]] pubblicò l'[[enciclica]] ''[[Cum Multa Sint]]'') e la sua posizione si distingueva per una stretta osservanza intransigente ai principi politici e, in particolare, religiosi cattolici, e alla loro integrità (da cui il termine "integristi"). Questa tendenza divenne così radicale che nel 1888 Carlo VII dovette espellere il gruppo legato a [[Ramón Nocedal]], figlio di Cándido, che diede vita al piccolo, ma influente nei circolo clericali, [[Partido Integrista]].
 
Nel frattempo il marchese di Cerralbo sviluppò un moderno partito di massa, incentrato su assemblee locali (chiamate "Círculos", di cui diverse centinaia esistevano ancora in Spagna nel 1936) in linea con l'antico particolarismo degli antichi regni iberici e contrapposte al centralismo di stampo francese del regno di Isabella II e dei suoi successori, su una diffusa politica sociale e sostenuto da una partecipazione attiva nell'opposizione al sistema politico nato dall'ultima restaurazione borbonica. Il movimento arrivò a partecipare anche alle coalizioni politiche, molto ampie, come quella del 1907, la "[[Solidaritat Catalana]]", con i regionalisti e repubblicani.
 
Dal 1893 al 1918, [[Juan Vázquez de Mella]] fu il principale leader parlamentare ed ideologo del movimento, assieme a [[Víctor Pradera]], che influenzò gran parte dei pensatori conservatori spagnoli, ben oltre i limiti del proprio partito.
 
La [[prima guerra mondiale]] ebbe una particolare influenza sul movimento. Poiché il [[pretendente]] carlista, Don [[Giacomo Pio di Borbone-Spagna]], che viveva in Spagna, aveva avuto dei contatti sotterranei con la Casa Imperiale Russa, era Capo della Casa di Borbone-Francia e parteggiava per gli Alleati, venne ben presto messo agli arresti domiciliari senza quasi alcuna comunicazione con la direzione politica in Spagna. Finita la guerra, Don Jaime poté di nuovo mettersi in contatto con la Spagna, scoppiò una crisi in seguito alla quale Vázquez de Mella ed altri dovettero lasciare la direzione del partito (i cosiddetti "mellisti").
 
Nel 1920 il Carlismocarlismo aiutò a fondare i "Sindicatos Libres" (sindacati dei lavoratori cattolici).
 
La dittatura di [[Miguel Primo de Rivera]] (1923-1930) fu contestata, ma in modo ambiguo, dai carlisti che, come la maggior parte dei partiti, entrarono in un periodo di inattività, presto troncato dalla proclamazione della seconda Repubblica nel 1931.
 
Integristi e "Mellistimellisti" presto si riunirono e un nuovo flusso di cattolici, spaventati dagli atteggiamenti del governo repubblicano, iniziò ad affluire. I due primi anni della repubblica videro tentativi di breve durata di coalizione con i nazionalisti baschi e o con i monarchici sostenitori di [[Alfonso XIII di Spagna]].
 
Dopo la rivoluzione di ottobre del 1934, il Carlismocarlismo cominciò a prepararsi per un'insurrezione armata in opposizione alla repubblica.
 
=== Guerra Civilecivile, dittatura e democrazia (1936 - 2000) ===
Le milizie carliste, i [[Requetés]], avevano già ricevuto una prima formazione militare durante gli anni della seconda repubblica, ma nonostante questo le trattative con i generali che meditavano il golpe non erano agevoli. Nonostante questo dal luglio 1936 il Carlismocarlismo sostenne all'unanimità il fronte nazionalista nella Guerra Civile Spagnola. Fin dall'inizio però si svilupparono serie difficoltà e divergenze fra i carlisti, in particolar modo tra il loro leader politico [[Manuel Fal Conde]] ede il governo militare: l'8 dicembre 1936 Manuel Fal Conde dovette rifugiarsi temporaneamente in Portogallo, dopo un grave disaccordo con Franco.
 
Il 19 aprile 1937 il ramo politico del movimento fu "unificato" con la [[Falange spagnola|Falange]]. Fal Conde, il reggente del movimento Don [[Saverio di Borbone-Parma]] e la maggior parte dei capi dei Falangisti protestarono duramente per questa azione voluta da Franco: dopo una riunione con Francisco Franco stesso, il principe Saverio fu espulso dalla Spagna e l'unificazione, non ostacolata significativamente per le necessità della guerra, proseguì con la perdita di tutta la ricchezza materiale del partito (edifici, giornali, ecc.e così via). I requetè furono circa 60 000, comandati da José Luis Zamanillo, ed ebbero seimila morti in combattimento.
 
Nel [[1939]] Franco nominò un suo esponente, il generale [[José Enrique Varela]] ministro dell'Esercito, fino al 1942, quando lo rimosse, in seguito a scontri tra falangisti e carlisti il 16 agosto, nel corso di una cerimonia religiosa carlista a Bilbao. Da allora il movimento mantenne una posizione scomoda di minoranza all'interno del regime franchista, spesso in disaccordo con la politica ufficiale, benché per tre volte il Ministero della Giustizia fosse stato assegnato ad un Carlista "leale", che venne automaticamente espulso dalla Comunione Tradizionalista Carlista. In questi anni inoltre ci furono svariati problemi legati alla successione dinastica (Franco aveva designato Juan Carlos di Borbone come prossimo re di Spagna) e alla disputa interna su come comportarsi con il Franchismo.
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Queste controversie sorsero e si diramarono durante il regime di [[Francisco Franco]], che ingegnosamente mosse un gruppo contro l'altro.
 
=== Pretendenti dei [[Borbone di Parma|Borbone-Parma]] ===
* '''Saverio I''' (1952 - 1975)
[[Saverio di Borbone-Parma]] ('''Saverio I''' come duca di Parma) (25 maggio 1889 - 7 maggio 1977) era stato nominato nel [[1936]] reggente della Comunione carlista da Alfonso Carlo I, come più prossimo agnato maschio dei Borbone che sosteneva gli ideali carlisti. Durante la seconda guerra mondiale, il principe Saverio tornò nell'esercito belga, dove aveva già militato durante la prima guerra mondiale: passato tra i [[maquis]] francesi fu fatto prigioniero dai tedeschi e mandato prima a [[Natzweiler]] e poi a [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]], venendo liberato nel 1[[945]] quando arrivarono le truppe alleate. Nel [[1952]] si proclamò re carlista: noto anche come conte di Molina, abdicò nel [[1975]].
 
Il movimento carlista subì tra gli [[Anni 1960|anni sessanta]] e [[Anni 1970|settanta]] una spaccatura, dividendo i sostenitori tra i due figli di Saverio, Carlo Ugo e Sisto Enrico (ma molti non sostennero nessuno dei due). Carlo Ugo iniziò a trasformare il carlismo in un movimento socialista, mentre suo fratello Sisto Enrique (sostenuto dalla madre [[Maddalena di Borbone-Busset]]) continuava a mantenere la tradizionale linea politica di destra. Nel [[1977]] i sostenitori di Sisto Enrico resero pubblico un documento di Saverio I, che condannava le scelte politiche di Carlo Ugo; pochi giorni dopo i sostenitori di quest'ultimo resero pubblico un documento con cui sempre Saverio I riconosceva il figlio primogenito come erede.
* '''Carlo VIII Ugo''' (1977 - 2010)
 
* '''Carlo VIII Ugo''' (1977 - 2010)
[[Carlo Ugo di Borbone-Parma]] (Carlo IV Ugo come duca di Parma) (nato l'8 aprile 1930), conosciuto anche come duca di Madrid, è il primogenito di Saverio I. Dopo essersi alienato molti sostenitori per i suoi tentativi di accordo con Franco (1965 – 1967), Carlo Hugo passò a trasformare il movimento carlista in uno di sinistra, socialista e titoista. Nel [[1979]] accettò la cittadinanza spagnola, atto che per alcuni è un riconoscimento ''ipso facto'' della sovranità del re [[Juan Carlos di Spagna]], che comunque si rifiutò di concedergli il titolo di [[infante]]. Nel [[1980]] rinunciò a guidare il Partito carlista che aveva creato, sebbene ne abbia mantenuto il supporto. Si è trasferito a [[Sala Baganza]] in [[provincia di Parma]], utilizzando il suo titolo di duca di Parma, Piacenza e Guastalla. Nel [[2002]] ha donato gli archivi della propria dinastia all'''Archivo histórico nacional'', causando proteste da parte della Comunione carlista. Morto nel 2010 e sepolto con i suoi antenati nella chiesa di Santa Maria della Steccata a Parma, ha lasciato come successore, ipotetico duca di Parma e Piacenza, il figlio Saverio.
 
* '''Sisto Enrico'''
[[Sisto Enrico di Borbone-Parma]] (nato il 22 luglio 1940), conosciuto anche come duca di Aranjuez, è l'attuale reggente per la Comunione carlista: questo movimento ritiene, infatti, che il legittimo erede sia il fratello Carlo Ugo, ma che questi abbia tradito gli ideali del movimento per la sua vicinanza con gli ideali del socialismo. Sisto Enrico non si è mai proclamato re carlista nella speranza che i due figli maschi di Carlo Ugo un giorno vogliano accettare e seguire i tradizionali valori carlisti.
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In base ai principi su esposti, Sisto Enrico si è duramente opposto nel corso di questi anni all'attuale governo spagnolo ed ha intessuto rapporti coi paesi del [[Sudamerica]] in base al principio della ''hispanidad''.
 
=== Pretendenti dei [[Borbone di Spagna|Borbone-Spagna]] ===
* [[Alfonso XIII di Spagna]] aveva regnato come sovrano costituzionale spagnolo fino al 1931 ed inoltre era l'erede maschio della casa di Borbone Spagna più anziano ad Alfonso Carlo. Era infatti il figlio maschio di [[Alfonso XII di Spagna]], figlio di [[Francesco d'Assisi di Borbone-Spagna]], figlio dell'Infante [[Francesco di Paola di Borbone-Spagna]], fratello minore di [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna|Carlo V]]. Venne riconosciuto come pretendente da una minoranza di carlisti che considerarono la morte di Alfonso Carlo come un'occasione per riunire le due fazioni dei monarchici spagnoli. Alfonso nel [[1941]] abdicò e morì due mesi dopo. Il suo figlio primogenito era morto nel [[1938]], il suo secondo figlio Jaime, duca di Segovia era stato costretto a rinunciare ai suoi diritti alla successione costituzionale nel [[1933]] e quindi il suo terzo figlio Giovanni, Conte di Barcellona era divenuto il suo successore.
** [[Giovanni di Borbone-Spagna]] 20 giugno [[1913]] - 1º aprile [[1993]]) era il terzo figlio di Alfonso XIII e pretendente al trono di Spagna dal 1941 fino alla sua rinuncia nel 1967. Nel 1957 un piccolo gruppo di carlisti lo riconobbero come loro capo durante il suo esilio ad [[Estoril]], in [[Portogallo]].
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** [[Giacomo Enrico di Borbone-Spagna]], era il secondo figlio di Alfonso XIII ed il fratello maggiore di Giovanni. Nel 1960 si presentò come pretendente carlista (rimanendolo fino alla morte nel 1975) cominciando ad usare il titolo di duca di Madrid: ebbe pochi sostenitori, ma fra questi vi era Alice di Borbone-Spagna, l'unica figlia in vita di [[Carlo Maria di Borbone-Spagna|Carlo VII]]. Giacomo Enrico si dichiarò anche pretendente [[legittimismo|legittimista]] al trono francese, usando il titolo di [[duca d'Angiò]], ottenendo molto sostenitori. I suoi discendenti non fecero pretese alla successione.
 
=== Pretendenti degli [[Asburgo-Lorena]], ramo della Toscana ===
La figlia più anziana di Carlos VII era Bianca di Borbone-Spagna (1868-1949), sposata all'arciduca Leopoldo Salvatore d'Asburgo-Toscana (1863-1931). Nel 1943 uno dei loro figli si proclamò pretendente come erede del prozio Alfonso Carlo e del nonno Carlo VII. Poiché questo reclamo del trono proveniva da un erede per via femminile, fu rifiutato dalla maggior parte dei carlisti.
* [[Carlo Pio d'Asburgo-Toscana]] (arciduca Karl Pius d'Austria) fu il pretendente carlista dal 1943 al 1953, sostenuto da alcuni ufficiali di Franco appartenenti al [[Movimiento Nacional]]. Poiché portò il nome di ‘'Carlo VIII'', il movimento che sostiene questo ramo della famiglia è chiamato “carloctavismo”"carloctavismo".
* Antonio di Asburgo-Lorena (arciduca Antonio d'Austria) era il fratello di Carlo Pio e pretendente carlista (‘'Carlo IX'') dal 1953 al 1961.
* Francesco Giuseppe d'Asburgo-Lorena (arciduca Franz Josef d'Austria) era il fratello di Carlo Pio e di Antonio e pretendente carlista (‘'Francisco I'') dal 1961 al 1975.
* Domenico d'Asburgo-Lorena (arciduca Dominic d'Austria) è il figlio di Antonio ed è pretendente carlista (Domingo I) dal 1975 ad oggi. Ha il supporto soltanto di una minoranza molto piccola di carlisti, compreso il “Comunión Carloctavista y Círculo Carlos VIII”. Alcuni “carloctavisti”, tenuto conto che Domenico ha contratto un'unione disuguale, considerano decaduti i suoi diritti al trono.
 
== ''Dios'', ''Patria'', ''Fueros'', ''Rey'' ==
Queste quattro parole (traducibili in "Dio, Patria, Governo locale e Re") possono essere considerate il motto e la pietra angolare del Carlismo fin dalla sua nascita.
* ''Dios'': il Carlismocarlismo crede nella [[Chiesa Cattolicacattolica|Chiesa Cattolicacattolica Apostolicaapostolica e Romanaromana]] come base della Spagna e deve essere politicamente attivo nella sua difesa
* ''Patria'': il Carlismocarlismo è fortemente patriottico, ma non nazionalista. Il tradizionalismo considera la patria come l'insieme delle Comunità (municipali e regionali) unite in un tutto.
* ''Fueros'': Il potere regio, quindi dello Stato, è limitato dal riconoscimento degli autogoverni locali e regionali (e di altri tipi di comunità nel corpo politico, specialmente la Chiesa). Anche se questo è il risultato del particolare sviluppo storico in Spagna, questa dottrina converge con il concetto di sussidiarietà nel pensiero sociale cattolico. Si noti che alcune versioni del motto omettono la clausola dei Fueros
* ''Rey'': Il concetto della sovranità nazionale è rifiutato. La sovranità è propria del sovrano, legittimo sia per sangue che per diritti. Ma questo potere è limitato dalla dottrina della Chiesa e delle Leggi e Consuetudini del Regno e attraverso una serie di Consigli, di Cortes tradizionali e di [[corpi intermedi]] indipendenti dallo Stato. Il re deve anche essere il Difensore del Povero e il Custode della Giustizia.