L'anello del Nibelungo: differenze tra le versioni
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In primo luogo la genesi del progetto risale al 1848, anno di [[Primavera dei popoli|fermenti rivoluzionari]] in tutta Europa (ai quali lo stesso Wagner prese fisicamente parte
Preminenti sono le figure di [[Alberich]] e [[Odino|Wotan]]. Alberich (lo gnomo nibelungo da cui la storia prende nome) è la personificazione del male assoluto, il quale si impossessa dell'oro e
Inizialmente, il significato finale e il suo svolgimento all'interno della vicenda non fu chiaro nemmeno allo stesso Wagner, che partì da un'idea positivistica basata sulla filosofia di [[Marx]] e di [[Feuerbach]] per poi optare per un finale tragico dopo l'incontro col pensiero di [[Arthur Schopenhauer]] e la sua visione di vita. Non si trattò, però, di un cambiamento improvviso e radicale, quanto di una conferma alle sue stesse nuove concezioni filosofiche (da cui i continui cambiamenti adottati alle parole finali di Brunnhilde). Altrettanto ambiguo risulta essere - volutamente - il tema musicale che risuona alla fine del dramma, quella "redenzione" che non si sa precisamente cosa voglia significare. È bene sapere che l'autore non lo chiamava tema della "redenzione" ma tema della "glorificazione di Brünnhilde", dove il monologo finale della protagonista costituirebbe più che altro una cosmica comprensione del "fallimento di ogni desiderio" (Schopenhauer). Proprio per la presenza di numerose chiavi interpretative, l'''Anello del nibelungo'' è stato successivamente sbandierato dalle più opposte ideologie: Comunismo, Anarchia, Nazismo.
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