Rivolta di Nika: differenze tra le versioni
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[[File:Villa Del Casale Char.jpg|thumb|Mosaico raffigurante un auriga.]]
[[File:Nikariots.jpg|thumb|L'obelisco di Teodosio, vicino all'[[ippodromo di Costantinopoli]].]]
La '''rivolta di Nika''' fu una sanguinosa sommossa scoppiata a [[Costantinopoli]], nell'[[ippodromo di Costantinopoli|Ippodromo]], l'11 gennaio [[532]]; al grido di "Nikā, Nikā", ("Vinci! Vinci!"), con cui il popolo era solito incitare i propri campioni nelle corse di carri, la folla tentò di rovesciare l'imperatore [[Giustiniano I]]. La ribellione, però, si spense nel sangue il [[18
== Verdi e Azzurri ==
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All'epoca, Costantinopoli era una città cosmopolita di mercanti, artigiani, giocolieri, prostitute, cantastorie, soldati di ventura, contadini, monaci, santoni e guaritori. La popolazione era divisa in due [[Fazione|fazioni]] sportive: i [[Verdi (fazione ippica)|Verdi]] e gli [[Azzurri (fazione ippica)|Azzurri]], al momento predominanti e che avevano prevalso dopo aver oscurato le altre, tra le quali quella dei [[Rossi (fazione ippica)|Rossi]], di cui era stato patrocinatore Anastasio.
Queste fazioni non si limitavano a contrapporsi fisicamente nel tifo all'Ippodromo ma si accapigliavano fanaticamente anche in dispute
I "Verdi" si erano schierati dalla parte del [[Monofisismo]] e radunavano i sostenitori di due nipoti di [[Anastasio I Dicoro|Anastasio I]], divenuti i capi di una forte opposizione legittimista: in un certo senso formavano il partito aristocratico (i "Contribuenti").
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