Pederastia greca: differenze tra le versioni

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Nella poesia della [[lirica greca]] e nella letteratura filosofica, l'eromenos assurge spesso ad incarnazione della giovinezza idealizzata; una rappresentazione artistica ideale correlata all'età giovanile era, nella cultura arcaica, quella del [[kouros]], prima raffigurazione nella [[scultura greca arcaica]] di [[nudo artistico]], ossia del corpo umano maschile nudo in posizione eretta<ref>Percy, ''Pederasty and Pedagogy in Archaic Greece'', p. 61, considera il ''kouroi'' essere l'esempio maggiore di arte pederastica. "Gli attributi particolari che il kouroi raffigura corrispondono a quei «cari ragazzi» presenti nelle fonti visive e nominati in quelle letterarie dalla tarda epoca arcaica all'età classica": Deborah Tam Steiner, ''Images in Mind: Statues in Archaic and Classical Greek Literature and Thought'' (Princeton University Press, 2001), p. 215 [http://books.google.com/books?id=Zah23ru6oCMC&pg=PA218&dq=eromenos+kouros&lr=&as_drrb_is=q&as_minm_is=0&as_miny_is=&as_maxm_is=0&as_maxy_is=&num=100&as_brr=3&cd=2#v=onepage&q=eromenos%20kouros&f=false online.] La presenza di peli sul viso e pubici su alcuni kouroi si dissocia con la rappresentazione dell'eromenos se quest'ultimo è inteso solo come un ragazzo che è appena entrato nell'età dell'adolescenza; quindi Jeffrey M. Hurwit, "The Human Figure in Early Greek Sculpture and Vase-Painting," in ''The Cambridge Companion to Archaic Greece'' (Cambridge University Press, 2007), p. 275 [http://books.google.com/books?id=6LUcuGdJF30C&pg=PA275&dq=eromenos+kouros&lr=&as_drrb_is=q&as_minm_is=0&as_miny_is=&as_maxm_is=0&as_maxy_is=&num=100&as_brr=3&cd=1#v=onepage&q=eromenos%20kouros&f=false online.]</ref> e staticamente immobile.
 
La filosofa statunitense [[Martha Nussbaum]] in "The Fragility of Goodness", seguendo la lezione di Dover, definisce nel modo seguente l'idealità dell'eromenos:{{Citazione|Un bel ragazzo [beautiful creature], consapevole del proprio fascino e del tutto assorbito nel rapporto esistente con coloro che lo desiderano. Egli sorriderà dolcemente rivolto all'amante che lo sta ad ammirare; mostrerà pertanto apprezzamento per l'altrui amicizia, per i consigli e l'assistenza ricevuti. Consentirà all'amante di salutarlo, toccandogli affettuosamente i genitali ed il volto, mentre con gli occhi guarda pudicamente verso terra... L'esperienza interiore di un eromenos sarebbe caratterizzata, possiamo immaginare, da un sentimento di orgogliosa autosufficienza. Anche se venisse sollecitato in modo alquanto importuno, lui non ha bisogno di nulla oltre che di se stesso. Egli non desidera lasciarsi esplorare dalla curiosità dei bisogni altri, avendo egli stesso poca o nessuno curiosità verso gli altri. E'È qualcosa di molto simile ad un dio, alla posa statuaria di un dio greco<ref>[[Martha Nussbaum]], ''The Fragility of Goodness: (Cambridge University Press, 1986, 2001), p. 188 [http://books.google.com/books?id=GCKqZkyzFO0C&pg=RA2-PA188&dq=%22The+eromenos,+in+Greek+homosexual+custom%22&lr=&as_drrb_is=q&as_minm_is=0&as_miny_is=&as_maxm_is=0&as_maxy_is=&as_brr=0&cd=1#v=onepage&q=%22The%20eromenos%2C%20in%20Greek%20homosexual%20custom%22&f=false online.]</ref>.}}
Dover ha molto insistito sul fatto che il ruolo attivo dell'erastes e la passività dell'eromenos fossero una distinzione della massima importanza<ref name=autogenerated1 />, mentre le successiva ricerche hanno cercato di presentare un quadro maggiormente variegato dei comportamenti e dei valori associati alla "paiderastia": sebbene gli antichi scrittori greci usino la dualità tra erastes ed eromenos all'interno di un contesto pederastico, le due parole non sono termini tecnici indicanti i ruoli sociali e possono pertanto fare riferimento all'amante e all'amato anche in altri tipi di coppie, da quella omosessuale (tra due adulti quindi) a quella eterosessuale (con la giovane donna che assurge in quest'occasione al ruolo di eromenos)<ref>Dover, "Greek Homosexuality and Initiation," pp. 19–20, nota l'utilizzo, dal periodo arcaico in poi, delle "stesse parole per indicare l'emozione eterosessuale e omosessuale... e le stesse anche per la sua consumazione fisica".</ref>.
[[File:Erastes eromenos Staatliche Antikensammlungen 1468.jpg|thumb|left|Un uomo barbuto in una scena tipica di corteggiamento e seduzione pederastica; mostra il gesto detto "su-e-giù": una mano arriva ad accarezzare il giovane all'altezza dei genitali, mentre l'altra gli afferra il mento per guardarlo negli occhi<ref>J.D. Beazley, "Some Attic Vases in the Cyprus Museum", ''Proceedings of the British Academy'' 33 (1947); p.199; Dover, ''Greek Homosexuality'', pp. 94-96.</ref>. [[Anfora]] ateniese, V secolo a.C., conservata al Museo di [[Monaco di Baviera|Monaco]]]]