Lenin: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Lenin 1910.jpg|thumb|250px|Vladimir Il'ič Ul'janov, detto Lenin]]
{{quote|Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha '''coscienza''' di essere schiavo e che '''lotta''' per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero|Lenin}}
'''Vladimir Il'ič Ul'janov''' detto '''Lenin''' (in [[alfabeto cirillico]] '''Владимир Ильич Ульянов, Ленин'''; pronuncia russa /{{IPA|vlʌ'dʲimʲɪr ɪ'lʲiʧ u'lʲanəf 'lʲenʲɪn}}/, {{Audio|Ru-Lenin.ogg}}) ([[Simbirsk]], [[22 aprile]] [[1870]] - Gorki presso [[Mosca (Russia)|Mosca]], [[21 gennaio]] [[1924]]) fu un uomo politico [[Russia|russo]], [[rivoluzione (politica)|rivoluzionario]] [[comunismo|comunista]], leader del partito [[Bolscevismo|bolscevico]], [[Premier dell'Unione Sovietica|Presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo]] della Russia sovietica e poi dell'URSS e principale teorico del [[leninismo]], che descrisse come l'applicazione del [[marxismo]] all'"era dell'[[imperialismo]]."
del partito [[Bolscevismo|bolscevico]], [[Premier dell'Unione Sovietica|Presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo]] della Russia sovietica e poi dell'URSS e principale teorico del [[leninismo]], che descrisse come l'applicazione del [[marxismo]] all'"era dell'[[imperialismo]]."
 
== Biografia ==
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Nel marzo 1902, Lenin pubblica presso l'editore Dietz di [[Stoccarda]] il saggio ''[[Che fare? (Lenin)|Che fare?]]'', composto dal maggio 1901 al febbraio 1902.
Nel ''Che fare?'', che riprende il titolo di un romanzo dello scrittore russo [[Nikolai Černyševskij]] che aveva affascinato più di una generazione di rivoluzionari russi, Lenin polemizza contro gli economicisti, per i quali "gli operai debbono condurre una lotta economica... che abbraccia anche la politica specificamente operaia, gli intellettuali marxisti fondersi con i liberali per la lotta politica"; in questo modo finiscono per negare la funzione del partito rivoluzionario. Negli anni Novanta ci fu una notevole estensione di scioperi spontanei: "Presi per sé, questi scioperi costituivano una lotta tradunionistica, ma non ancora socialdemocratica; annunciavano il risveglio dell'antagonismo tra operai e padroni, ma gli operai non avevano e non potevano avere ancora la coscienza dell'irriducibile antagonismo fra i loro interessi e tutto l'ordinamento politico e sociale contemporaneo, cioè la coscienza socialdemocratica. Gli scioperi della fine del secolo…restavano un movimento puramente spontaneo". La classe operaia, lasciata sola di fronte alle proprie condizioni, non supera i limiti dell'economicismo, del [[sindacalismo]], non mette in discussione il sistema economico e sociale e resta succube della borghesia.
 
[[Immagine:Lenin.WWI.JPG|thumb|right|220px|Un comizio di Lenin]]
La coscienza politica socialista è la comprensione del rapporto che lega il capitalista all'ordinamento economico, alle istituzioni politiche e allo Stato. È illusorio credere di poter combattere il proprio avversario di classe senza combattere l'ordinamento che lo difende e di cui è espressione. Per questo non bastano i sindacati ma è necessario un partito: "La socialdemocrazia rivoluzionaria ha sempre compreso nella propria azione la lotta per le riforme... ma anche e innanzi tutto la soppressione del regime autocratico". Il pensiero politico socialista non è nato in conseguenza delle lotte economiche operaie ma fu lo sviluppo del pensiero di intellettuali rivoluzionari: "La coscienza politica di classe può essere portata all'operaio solo dall'''esterno'', cioè dall'esterno delle lotte economiche, della sfera dei rapporti fra operai e padroni. Il solo campo dal quale è possibile raggiungere questa coscienza è il campo dei rapporti di tutte le classi, di tutti gli strati della popolazione con lo Stato e il governo, il campo dei rapporti reciproci di tutte le classi".
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Rientrato clandestinamente a Pietrogrado, prepara la rivoluzione: il 25 ottobre ([[7 novembre]]) 1917, le ''guardie rosse'', milizie operaie bolsceviche, e forze militari passate dalla parte dei bolscevichi occupano il [[Palazzo d'Inverno (San Pietroburgo)|Palazzo d'Inverno]], sede del governo di Kerenskij, il quale fugge su un'automobile dell'ambasciata americana.
 
[[Immagine:Lenin-office-1918.jpg|thumb|left|250px|Lenin nel suo ufficio, 1918]]
 
La sera del giorno dopo Lenin, nel palazzo dello Smolnij, la sede del Comitato esecutivo dei Soviet, legge i decreti sulla pace, che prevedono trattative immediate, senza annessioni e indennità e sull'abolizione della proprietà privata della terra; il menscevico [[Nikolaj Sukhanov]], contrario a quella svolta che considera prematura e dannosa, e che scriverà la cronaca di tutte le giornate della Rivoluzione, descrive così quella serata: "Alle lunghe ovazioni seguì il canto dell'''Internazionale''. Di nuovo acclamarono Lenin, di nuovo urrà e berretti in aria. Venne intonata la marcia funebre in memoria delle vittime della guerra. Poi ancora evviva... Tutta la presidenza, con alla testa Lenin, si levò in piedi e cominciò a cantare: i volti erano eccitati e ispirati, gli occhi ardenti. Ma ancor più interessante era la massa dei delegati: il suo stato d'animo cominciò a migliorare. L'insurrezione si era svolta in modo tanto facile e inaspettato!... La coscienza del successo si diffuse e si cominciò a ragionare sui suoi risultati. Le masse furono pervase dalla fiducia che tutto sarebbe andato per il meglio anche in seguito. Cominciarono a credere che la pace, la terra, il pane fossero ormai vicini..."
 
=== La conquista del potere ===
Lenin trovò una Rolls Royce nel garage dello zar e decise di usarla come auto ufficiale quando si doveva muovere per motivi istituzionali.
 
{{P|Non vengono citati il terrore rosso e alcuni accanimenti nella guerra civile , pare abbia fatto solo cose buone e giuste|storia|aprile 2007|--[[Utente:C0sM0sIS|C0sM0sIS]] 18:57, 3 apr 2007 (CEST)|sezione==== La conquista del potere ===
[[Immagine:Lenin's body.jpg|thumb|right|300px|Il corpo di Lenin nel Mausoleo]]
Gli anni dal [[1918]] al [[1921]] vedono la firma del trattato di pace con la Germania il [[3 marzo]] 1918, la guerra civile contro le armate dei Bianchi, forze monarchiche finanziate e appoggiate militarmente da [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Gran Bretagna]], [[Francia]], [[Giappone]] e, segretamente, anche dall'[[Italia]], la fondazione, il [[2 marzo]] [[1919]], della III [[Internazionale comunista]] e il "comunismo di guerra"; alla fine della guerra civile, le gravi condizioni dell'economia russa lo convincono ad avviare la [[nuova politica economica]] (NEP) che ammette la presenza di una parziale economia di mercato.
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Malato dal [[1922]], le condizioni di Lenin si aggravano progressivamente fino alla completa [[paralisi]] e alla morte nel 1924. Il suo corpo, imbalsamato, è esposto a Mosca in un mausoleo ai piedi delle mura del [[Cremlino]].
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== L'eredità leninista ==
[[Immagine:Lenin-statue-Moscow-October-place.jpg|thumb|250px|Lenin a Mosca]]
 
Alle critiche, di origine socialdemocratica, che considerano la Russia immatura per il socialismo, nel [[1923]] Lenin risponderà:"..ma un popolo che era davanti a una situazione rivoluzionaria, quale si era creata nella prima guerra imperialista, sotto l'imminenza di questa situazione senza via di uscita, non poteva forse gettarsi in una lotta che gli apriva almeno qualche speranza di conquistarsi condizioni non del tutto ordinarie per un ulteriore progresso della civiltà?