Corpo santo: differenze tra le versioni

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==Storia==
PrimiLa esempitraslazione di questoreliquie tipo di reliquia risalgono già aldal [[IV secolo]], e la diffusione crebbe nelal [[IX secolo]], sotto il regno di [[Carlo Magno]] non può ritenersi lo stesso fenomeno dei secoli XVI al XIX. <ref name=ferrua/>. Il fenomeno cominciò adebbe assumerei dimensionisuoi considerevoliinizi a partire dalla fine del [[XVI secolo]]<ref name=ferrua/>: dalle ultime decadi del 1500, dopo che venne riportata alla luce la [[catacomba dei Giordani]], furono riscoperti numerosi altri cimiteri [[Archeologia paleocristiana|paleocristiani]]<ref>{{cita|Ghilardi|pp. 101-103.|Ghilardi}}</ref>; si diffuse l'idea, privaun dipo' confusa e fondamentosentimentale, che la maggioranza dei defunti sepolti in tali catacombe fossero cristiani martirizzati durante le [[Persecuzione dei cristiani nell'Impero romano|persecuzioni romane]], e i loro corpi vennero quindi riesumati e traslati altrove in massa<ref name=ghilardi104>{{cita|Ghilardi|pp. 104-105.|Ghilardi}}</ref>. Per arginare il fenomeno, i [[Papa|pontefici]] chiusero le gallerie alla libera circolazione e limitarono il traffico di reliquie, salvo poi concedere con una certa facilità i permessi necessari per estrarre le reliquie (detti ''patentes'' o ''licentiae effodiendi'')<ref name=ghilardi104/>. Fronte principale dell'estrazione dei corpi santi furono le [[Catacombe di Roma|catacombe romane]], ma molti corpi provengono anche da altri luoghi, come [[Cagliari]], [[Pompei]] e [[Nancy]]<ref name=ferrua/>.
 
Per far fronte alla richiesta di reliquie sempre crescente, a metà del [[XVII secolo]] una commissione pontificia fissò dei criteri arbitrari per distinguere i martiri dagli altri sepolti delle catacombe<ref name=ghilardi109>{{cita|Ghilardi|pp. 109-110.|Ghilardi}}</ref>, ad esempio la presenza di alcuni simboli (quali la [[palma del martirio|palma]], la [[Colomba dello Spirito Santo|colomba]], il [[monogramma di Cristo]], le iniziali B.M. per "Beato Martire") e di un [[balsamario]] contenente il sangue del defunto<ref name=ferrua/><ref name=damaride/><ref>{{cita|Ghilardi|p. 113.|Ghilardi}}</ref>). Venne inoltre formato un corpo ufficiale di "cavatori" di reliquie, sotto la direzione di un Custode delle Sante Reliquie e dei Cimiteri<ref name=ghilardi109/>. Tra il [[1700]] e il [[1800]] la diffusione e la venerazione verso i corpi santi crebbero tanto che è oggi impossibile contare quante salme siano state estratte dalle catacombe (nell'ordine delle migliaia)<ref name=ghilardi109/>. I corpi venivano portati in laboratori specializzati all'interno di conservatori o conventi femminili, dove venivano ricomposti, coperti con un simulacro di [[cera]], abbigliati e fatti passare per reliquie di veri martiri<ref>{{cita|Ghilardi|pp. 107-109.|Ghilardi}}</ref>; spesso lo scheletro veniva riassemblato con scarsa o nulla accuratezza anatomica, portando ad esiti anche grotteschi (come nel caso di un "sant'Ovidio" fatto arrivare in un convento cappuccino a [[Place Vendôme]], il quale aveva due piedi sinistri), tranne per il cranio e il volto, che venivano ricostruiti con molta attenzione<ref>{{cita|Ghilardi|pp. 112-114.|Ghilardi}}</ref>.