Panfilo Gentile: differenze tra le versioni

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informazioni e nuova edizione
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Sulle pagine del quotidiano milanese, ebbe modo di esprimersi contro la cosiddetta ''apertura a sinistra'', ovvero il tentativo di includere il [[Partito Socialista Italiano|Partito Socialista]] nella maggioranza di governo, allontanandolo dall'alleanza con i [[Partito Comunista Italiano|comunisti]], e contro l'intervento dello Stato nell'economia<ref name="Diz_Bio"/>.
 
Nel [[1965]] decise di lasciare il ''[[Corriere della Sera]]'' in seguito alla virata a "sinistra" della testata milanese. Da questo momento cominciò a collaborare con il settimanale di destra ''[[Lo Specchio (rivista)|Lo Specchio]]'' e a pubblicare i suoi libri con l'editore [[Giovanni Volpe]]. Nel medesimo anno pubblicò il pamphlet ''Polemica contro il mio tempo'' in cui si scagliava contro l'egemonia della sinistra in Italia. Nel successivo ''Democrazie mafiose'' ([[1969]]) criticava il movimento del [[Sessantotto]] e ne indicava l'origine nell'assenza di ideali e nell'applicazione errata della democrazia. Nel libro definiva [[Jean Paul Sartre|Sartre]] una "filosofo impostore" e [[Herbert Marcuse|Marcuse]] un livido polemista<ref name=Ven>{{cita news|autore=[[Marcello Veneziani]]|titolo=Opinioni sgradevoli|pubblicazione=[[Lo Stato (settimanale)|Lo Stato]]|data=7 luglio 1998|p=90}}</ref>.
 
== La polemica contro la partitocrazia ==
Personalità di stampo [[LaicismoLiberalismo|laico]]liberal-[[Liberalismo|liberaleconservatore]], Gentile per tutto il [[XX secolo|Novecento]] si eresse a voce libera e critica soprattutto contro i regimi di massa, in particolar modo fu un attento lettore, per certi versi anche anticipatore, della [[partitocrazia]], già da allora paventata. Emblematico al riguardo il suo saggio ''Democrazie mafiose'', del [[1969]], esame più che profetico sulla decomposizione dei partiti a nicchie di potere.
Cercò in quel trattato di dimostrare che tutte le democrazie sono necessariamente mafiose perché tutte, vengono governate da ''[[Élite (sociologia)|elites]]'' demagogiche che ammaliano le masse soltanto per conservare tenacemente il potere a loro profitto. Dove il termine ''mafiose'' verso organismi ed istituzioni era da intendere come la vittoria degli interessi di parte e corporativi sull'interesse generale. Gentile afferma anche che il sapere non è mai democratico e non può che fondarsi sull'''auctor'' e sul rapporto gerarchico tra l'insegnante e lo studente.<ref name=Ven/>
 
== Neologismi ==
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* ''Polemica contro il mio tempo'', Roma, G. Volpe, 1965.
* ''Opinioni sgradevoli'', introduzione di Mario Missiroli, Roma, G. Volpe, 1968.
* ''Democrazie mafiose'', Roma, G. Volpe, 1969; Gianfranco de Turris (a cura di), introduzione di Sergio Romano, Firenze, Ponte alle Grazie, 1997.
 
== Note ==