Vittorio Cini: differenze tra le versioni
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{{
|nome =
|immagine = Vittorio Cini.gif
|didascalia =
|carica = [[Ministri delle Poste del Regno d'Italia|Ministro per le Comunicazioni]]
|mandatoinizio = 6 febbraio [[1943]]
|mandatofine = 24 luglio [[1943]]
|mandato =
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|capo di stato = [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]]
|presidente = [[Benito Mussolini]]
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|predecessore = [[Giovanni Host-Venturi]]
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|partito = [[Partito Nazionale Fascista]]
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|professione = Imprenditore
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{{Membro delle istituzioni italiane
|nome =Vittorio Cini
|istituzione = Senato del Regno
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|didascalia =
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|luogo_morte =Venezia
|data_morte =18 settembre 1977
|titolo = Laurea in economia e commercio
|professione = Imprenditore
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}}
Gli era attribuito uno dei [[patrimonio|patrimoni]] italiani più cospicui dei suoi anni.
== Biografia ==
Ereditò dal padre alcune [[Miniera di superficie|cave]] di [[Trachite euganea|trachite]] nel [[Veneto]] ed alcuni terreni nel [[provincia di Ferrara|Ferrarese]]. Studiò economia e commercio in [[Svizzera]], in [[Italia]] fu il primo a intraprendere importanti opere di bonifica ([[Pineta di Destra]] e [[Giussago (Portogruaro)|Giussago]]) per strappare le terre all'[[erosione]] del mare. Compì lavori di canalizzazione e progettò una rete per la [[navigazione]] interna della [[Val padana|Valle Padana]].
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Nel periodo tra le due guerre Cini fu con [[Giuseppe Volpi]] uno dei principali esponenti del cosiddetto "gruppo veneziano", di cui fu la "mente finanziaria". Le sue attività industriali si svilupparono principalmente nei settore finanziario, siderurgico, elettrico, marittimo, turistico, assicurativo.
Dalla prima moglie, oltre all'erede Giorgio, ebbe anche le figlie Minna (1920)
== Onorificenze ==
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