Ugolino della Gherardesca: differenze tra le versioni

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=== Potere assoluto e lotte intestine ===
[[File:CastelloAndesitic didome Siliquaof Acquafredda01.jpg|upright=1.4|thumb|sinistra|Il [[castello di Acquafredda]] presso [[Siliqua (Italia)|Siliqua]]<br />(dimora del conte in [[Sardegna]])]]
L'insieme delle trattative riuscì ad accontentare chiunque all'infuori di Pisa, e di conseguenza a deludere tutti i pisani. I ghibellini cominciarono a vedere il Conte Ugolino come un traditore sia in battaglia che in politica, per essere passato alla parte guelfa in gioventù, per la presunta diserzione della [[Battaglia della Meloria|Meloria]] e per il sacrificio dei capi ghibellini a Genova, al momento destinati alla vendita come schiavi. I guelfi lo consideravano troppo ambiguo, perché privo di una vera affidabilità per le sue origini ghibelline, per la concessione dei suoi castelli ai nemici e per la troppa avidità di ricchezze e potere, per costituire una guida sicura per la città. Il duumvirato con Nino Visconti, suo nipote, ebbe dunque vita breve: costui decise di appropriarsi del titolo di podestà insediandosi nel palazzo comunale, si avvicinò alla maggioranza ghibellina entrando in contatto con l'arcivescovo [[Ruggieri degli Ubaldini]], capofazion
e del patriziato e dei sostenitori dell'Impero.