Referendum sull'indipendenza del Montenegro del 2006: differenze tra le versioni

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Ci sono state numerose controversie riguardo alla composizione dell'elettorato e alla soglia da superare per la validità del voto a favore dell'indipendenza. Il governo montenegrino, che sostiene l'indipendenza, inizialmente chiedeva che la maggioranza semplice di sì fosse sufficiente, ma l'opposizione insisteva per una soglia di validità.
 
L'inviato dell'Unione Europea [[Miroslav Lajčák]] propose una soglia del 55% perché il sì all'indipendenza fosse dichiarato valido, con un'affluenza minima del 50%, provocando alcune proteste del fronte pro-indipendenza. Il [[Consiglio dell'Unione Europeaeuropea]] unanimemente approvò la proposta di Lajčák, che infine è stata accettata anche dal governo di Đukanović.<ref>[http://euobserver.com/9/21001 EU Articolo suggerito dall'osservatore, necessaria sottoscrizione]</ref>
 
Altra controversia è stata se i montenegrini residenti all'estero avessero o meno diritto al voto. Secondo la legge referendaria infatti, i montenegrini residenti in [[Serbia]] non avrebbero potuto votare; i montenegrini residenti all'estero invece, potevano votare se erano registrati nei registri elettorali. Si è parlato quindi di un trattamento iniquo nei confronti dei montenegrini residenti in [[Serbia]], che si stima siano circa 270.000.<ref>[http://www.balkanalysis.com/modules.php?name=News&file=article&sid=666 Analisi balcanica: un Montenegro indipendente?]</ref>