Sonvico: differenze tra le versioni

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== Storia ==
La storia di Sonvico, che deve il suo nome alla posizione su un [[promontorio (geografia)|promontorio]] (''summus vicus'', in [[lingua latina|latino]] il villaggio più alto) è secolare: sono stati trovati reperti dell'[[età del bronzo]]<ref>Crivelli, 1943, 25.</ref> e di quella [[età del ferro|del ferro]]<ref>Martinola, 1943, 82-83; Schwegler, 1992, 236-237".</ref>. Numerosi anche i reperti pre-romani e romani: in particolare una lapide [[etruschi|etrusca]], alcuni reperti [[Civiltà romana|romani]] a San Martino<ref>Frei-Stolba, Lieb, 1989, 118-123</ref> e monete, monili e suppellettili [[longobardi|longobarde]]<ref>Donati, 1990, 287-295.</ref>. Tracce un po' più recenti sono ancora visibili: è il caso delle mura [[Medioevo|medioevali]] che cintavano completamente il borgo<ref>Rahn, 1894, 277-278.</ref>.
[[File:MadonnaDiLoreto3.jpg|thumb|left|200px250px|[[Chiesa di Santa Maria di Loreto (Sonvico)|Chiesa di Santa Maria di Loreto]]]]
Del castello di Sonvico, rinnovato verso la fine del [[XIII secolo|Quattrocento]] su volere del [[Ducato di Milano|duca]] [[Ludovico il Moro]], del resto, si parla in documenti del [[1326]]: nei documenti la comunità locale viene chiamata "Castellanza"<ref>Laghi, (1466-1512), 1881, 35.</ref><ref>Ballarini, 1619, 302</ref>. Una traccia ancora più antica risale al 1040 con la formula "Summo Vico"<ref>Schaefer, 1954, 171, nota 254; Rivista Tecnica Ticinese, 19, 0.</ref>, mentre alcuni documenti del [[XIX secolo]] fanno riferimento all'atto di donazione, successivamente ritenuto dagli storici un falso del [[XII secolo]], con il quale il 2 aprile [[724]] il re [[Liutprando]] avrebbe ceduto la [[Basilica di San Carpoforo]] di [[Como]] a Sonvico<ref>Motta, 1991, 33)</ref>. Nell'archivio parrocchiale, in compenso, è conservata una pergamena del [[X secolo]] con tracce di [[scrittura onciale]]<ref>Marcionetti, 1978, 38.</ref>.