L'anima del filosofo: differenze tra le versioni

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'''''L'anima del filosofo, ossia Orfeo ed Euridice''''' è un'[[opera lirica]] in quattro atti di [[Franz Joseph Haydn]] scritta nel [[1791]] su libretto di [[Carlo Francesco Badini]]. Fu rappresentata postuma al [[Teatro della Pergola]] di [[Firenze]] il 9 giugno [[1951]].
== Storia ==
 
L'opera fu pagata in anticipo ad Haydn, per sua fortuna, da parte dell'impresario John Gallini per convincerlo a trasferirsi a [[Londra]] per comporre opere per un nuovo teatro, il ricostruito [[King's Theatre]], sostenuto come mecenate, dal Principe di Galles del momento, futuro [[Giorgio IV del Regno Unito|Giorgio IV]].<br />
Per comporre l'opera gli fu dato un libretto di Carlo Francesco Badini dal titolo ''L'anima del filosofo''. L'opera era una riscrittura del mito di [[Orfeo]], con differenze sensibili rispetto alla quasi contemporanea opera di [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]]. Differente nel libretto, ma con citazioni musicali fatte da Haydn che diresse più volte l'opera di Gluck.<br />
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Della coppia Sutherland-Gedda con Bonynge esiste anche una incisione dalla prima nel Regno Unito al Festival di Edimburgo del [[1967]].
 
Il libretto è una piena riscrittura del mito di Orfeo, Badini introdusse i personaggi di [[Creonte (figlio di Liceto)|Creonte]] e [[Arideo]] e i critici si pongono forti interrogativi sul significato del titolo che fa riferimento al filosofo, in special modo legato alla storia personale di Badini che fra l'altro tradusse in italiano [[Blaise Pascal]]. Alcuni ipotizzano la presenza di un quinto atto andato perduto, dove si ipotizza il rovesciamento dei termini nella conclusione dell'opera.<br />
Haydn in quest'opera ha messo in evidenza e concertato ottimi ''ensemble'' fra i protagonisti, con duetti e cori a quattro voci, che preludono la sua maestria nello scrivere pezzi a più voci di [[musica sacra]].<br />
L'[[aria (musica)|aria]] più toccante dell'opera è considerata ''Del mio core'' cantata da Euridice in punto di morte.