Camera dei fasci e delle corporazioni: differenze tra le versioni

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== Funzioni ==
La Camera dei Fasci e delle Corporazioni condivideva il [[potere legislativo]] con il Governo e il [[Senato del Regno]] (non toccato dalla riforma del 1939, ma fascistizzato con la nomina di ben 211 nuovi senatori). Tuttavia il suo ruolo, così come quello del Senato, era complementare; infatti l'art. 2 della legge istitutiva recitava: "Il Senato del Regno e la Camera dei Fasci e delle Corporazioni collaborano col governo alla formazione delle leggi".
 
La Camera dei Fasci e delle Corporazioni (così come il Senato) discuteva e approvava in assemblea plenaria, su relazione delle commissioni competenti, i soli disegni di legge indicati nella legge istitutiva (quelli di carattere costituzionale, le deleghe legislative di carattere generale, i progetti di bilancio ed i rendiconti consuntivi dello Stato, ecc.). Tutti gli altri disegni di legge erano esaminati e definitivamente approvati dalle commissioni, salvo che il Governo o la stessa camera, autorizzata dal Capo del Governo, avessero chiesto la discussione e il voto in assemblea plenaria. Il Capo del Governo poteva inoltre stabilire che, per ragioni di urgenza, venissero approvati in commissione anche i disegni di legge per i quali era ordinariamente prevista la competenza dell'assemblea plenaria. La procedura di approvazione delle leggi in commissione è stata ripresa dalla [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione repubblicana]] e, in seguito, dalla [[Costituzione spagnola del 1978]], nonché da alcuni [[statuto regionale|statuti regionali]] (come quello del [[Piemonte]]).
 
Sebbene il ruolo della Camera dei Fasci e delle Corporazioni fosse piuttosto marginale, essa non mancò di una certa incidenza politica. Infatti, come nota [[Andrea Manzella]] "in quel segmento di ordinamento che si chiama Costituzione fascista e che durò due anni, dal 1938 al 1940, dopo la istituzione della Camera dei fasci e delle corporazioni, si capì che, anche in quel momento, occorreva creare un luogo di lavoro. Le Commissioni della Camera dei fasci e delle corporazioni, come attesta [[Renzo De Felice]], dettero del filo da torcere al Governo di allora. I disegni di legge del Governo dovevano passare infatti nell'imbuto delle Commissioni alla Camera dei fasci e delle corporazioni in cui c'erano potenti [[lobby]] di interessi".<ref>Intervento del 4 aprile 2007 nella seduta dell'Assemblea del Senato. Cfr. anche Negri G., ''The Rise and Fall of the Fascist Constitution'' in ''Il Politico: Rivista Italiana di Scienze Politiche'', 47, no. 3 (September 1982): 449-478</ref>
 
== Presidenti ==