Georges Braque: differenze tra le versioni

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Tra il [[1909]] e il [[1914]] i progressi nell'arte plastica di Braque e Picasso furono favoriti da una proficua amicizia. Da questo stimolante connubio nacque una nuova visione dello spazio pittorico, che presenta oggetti smembrati e sfaccettature creati dallo spezzettarsi dei piani: è la fase del cosiddetto [[cubismo analitico]]. In ''Violon et Palette'' (1909, Guggenheim Museum, New York), la rappresentazione così creata di un violino ne sottolinea i contrasti della composizione; allo spettatore vengono in questo modo offerti tutti i piani di una visione prospettica ridotta alla superficie del quadro e chiusa in uno stesso e coerente volume. La parte superiore del dipinto, dove appare raffigurato un chiodo che sostiene una tavolozza, simboleggia ironicamente le due possibilità della ricerca pittorica. Nello sforzo di rappresentare volumi sempre più complessi per renderli in ogni loro sfaccettatura, le tele di Braque divennero pressoché indecifrabili, a dispetto dell'[[astrazione (arte)|astrazione]] che tanto aveva ricusato. Per questo, nell'autunno del [[1911]], egli introdusse nei suoi quadri segni riconoscibili quali lettere e cifre stampate (Le Portugais, 1911, [[Museo d'arte di Basilea|Kunstmuseum]], [[Basilea]]) e, l'anno seguente, sperimentò la tecnica del [[collage]] che gli consentì di creare una sintesi di elementi diversi per descrivere con chiarezza un oggetto attraverso la dissociazione di forme e colori. La proficua collaborazione tra Braque e Picasso si interruppe nel [[1914]], quando Braque fu chiamato alle armi.
 
 
Dopo la [[prima guerra mondiale]], durante la quale rimase ferito, lavorò autonomamente e sviluppò uno stile più personale, caratterizzato da colori vivaci e superfici a trama e, dopo il suo trasferimento sulla costa della [[Normandia]], da la ricomparsa della figura umana. Ritrasse anche nature morte, vedute d'interni e paesaggi marini: sono di questo periodo le serie degli [[Atelier|Ateliers]] ([[1948]]-[[1955]]) e degli Uccelli ([[1955]]-[[1963]]). In questo periodo realizzò anche alcuni lavori decorativi come la scultura della porta del tabernacolo della chiesa ad Assy nel [[1948]] o la decorazione del soffitto della sala etrusca al [[museo del Louvre]] dal [[1952]] al [[1953]].