Andrea Bafile: differenze tra le versioni

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==Biografia ==
Primo dei dodici figli del medico Vincenzo e di Maddalena Tedeschini-D'Annibale, fratello del cardinale [[Corrado Bafile|Corrado]], nacque a Monticchio di Bagno (L'Aquila) il 7 ottobre 1878.<ref name="Mucelli"/> Nel settembre del [[1896]]<ref>Andrea Bafile, Ufficio Storico della Marina Militare, Notiziario della Marina, anno LXII, marzo 2015, pag. 43</ref> entrò presso la Regia [[Accademia Navale]] di [[Livorno]]. Nominato [[guardiamarina]] il 21 dicembre [[1899]], fu destinato all'imbarco sulla [[nave da battaglia]] ''[[Lepanto (nave da battaglia)|Lepanto]]'', allora nave ammiraglia della Squadra Navale.<ref name="Mucelli"/> Promosso [[sottotenente di vascello]] nel [[1902]], effettuò numerosi imbarchi su altre navi (nave da battaglia ''[[Sicilia (nave da battaglia)|Sicilia]]'', [[Avviso (nave)|avviso]] ''[[Messaggero (avviso)|Messaggero]]'', [[incrociatore corazzato]] ''[[Varese (incrociatore)|Varese]]'', la nave idrografica ''Eridano'', l'esploratore ''Aquila'', l'incrociatore torpediniere ''Iride'') durante i quali si dedicò all’all'[[artiglieria navale]], tanto da ricevere dal Consiglio Superiore di Marina, nel [[1908]],<ref name="Mucelli"/> un pubblico encomio per il suo ''Studio sui congegni di mira''.<ref>Andrea Bafile, Ufficio Storico della Marina Militare, Notiziario della Marina, ''ibid.''</ref>. [[Ufficiale (forze armate)|Ufficiale]] della Regia Marina dal [[1902]], venne promosso [[tenente di vascello]] nel [[1907]]. Prestò servizio sul [[incrociatore protetto]] ''[[Elba (incrociatore)|Elba]]''<ref name="Mucelli"/> per quasi due anni (agosto [[1908]] – aprile [[1910]]) e sulla nave da battaglia ''[[Vittorio Emanuele (nave da battaglia)|Vittorio Emanuele]]'' per i successivi 12 mesi.<ref name="Mucelli"/> Trasferito nel luglio [[1911]] all’all'[[Arsenale di Venezia]], in qualità di Ufficiale Dirigente la 1ª sezione tecnica della Direzione di artiglieria ed armamenti, fu incaricato di seguire i lavori dell’esploratoredell'esploratore ''[[Quarto (esploratore)|Quarto]]'', varato nello stabilimento militare lagunare nell’agostonell'agosto di quell’annoquell'anno. Imbarcato quale direttore del tiro sulla medesima nave, la salvò dall’incendiodall'incendio divampato a bordo il 23 luglio 1913, che rischiava di farla esplodere; per quest’azionequest'azione fu insignito della [[Medaglia d'argento al valor militare]] il seguente 27 luglio, onorificenza conferitagli da S.M. Re [[Vittorio Emanuele III]].<ref name="Mucelli"/>
 
Rinunciò alla promozione a [[capitano di corvetta]] e ad un incarico presso lo [[Stato Maggiore]] per poter continuare ad imbarcarsi sui navigli leggeri, dapprima come comandante in seconda del [[cacciatorpediniere]] ''[[Audace (cacciatorpediniere 1914)|Audace]]'' e poi come comandante della [[torpediniera]] ''Ardea'' fino al giugno [[1917]].<ref name="Mucelli"/> Dal 4 al 18 agosto [[1916]] comandò un [[treni armati della Regia Marina|treno armato]] della [[Regia Marina]] operativo sulla linea adriatica. Tra il 4 e il 5 ottobre 1917 prese parte all'attacco eseguito da 14 [[Aereo da bombardamento|bombardieri trimotori]] [[Caproni Ca.33]], guidati dal [[maggiore]] [[Armando Armani]]<ref>[http://www.aviazionemarche.org/nuova_pagina.php Cenni biografici (aviazionemarche.org)]</ref> e da [[Gabriele D'Annunzio]], contro le [[Bocche di Cattaro]], riportando una lesione alla cornea dell'occhio sinistro che ne pregiudicò l'attività aviatoria.<ref name="Mucelli"/> Per questa impresa gli fu conferita la [[Valor militare|Medaglia di bronzo al valor militare]]. Nonostante la sua parziale infermità, verso la fine del 1917 ottenne di essere inviato sul [[Piave]] al comando del [[battaglione]] di fucilieri ''[[Monfalcone]]'' e poi del Battaglione d'assalto ''[[Caorle]]'' nel Reggimento ''[[Reggimento San Marco|San Marco]]''.<ref name="Mucelli"/>
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Partecipò alla difesa di [[Venezia]], minacciata dagli [[austria]]ci dopo la [[Battaglia di Caporetto|disfatta]] di [[Caporetto]]: nella notte tra l'11 e il 12 marzo 1918 riuscì ad oltrepassare il Piave con altri quattro marinai per eseguire una ricognizione ma, nel riattraversare il fiume, nei pressi di [[Cortellazzo]] ([[Jesolo]]) fu scoperto e ferito.<ref name="Mucelli"/> Riuscito a rientrare nelle linee italiane, morì poco dopo per la gravità delle ferite riportate in combattimento.<ref name="Mucelli"/>
 
La tragica fine di Andrea Bafile suscitò grande emozione nell'opinione pubblica e segnò profondamente l'animo degli uomini al fronte: all’indomaniall'indomani della morte, il [[Capitano di vascello]] [[Alfredo Dentice di Frasso]] avanzò la proposta di conferire una [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria.<ref name="Mucelli"/>
 
Il 9 aprile [[1918]] il Battaglione ''Monfalcone'' venne reintitolato ad Andrea Bafile, prima medaglia d'oro del reggimento.