Chiesa di Santa Maria Maddalena (Genova): differenze tra le versioni

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Una [[Bolla pontificia|bolla]] di [[papa Eugenio III]] del 1150 conferma la sua dipendenza da San Lorenzo, circostanza successivamente confermata da vari documenti arcivescovili del [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo]] che assegnano al capitolo della cattedrale il diritto di nomina del [[Prevosto|preposito]] e dei [[Canonico|canonici]] della Maddalena.<ref name="diocesi"/>
 
Con la costruzione delle [[Mura di Genova#Le mura del Barbarossa|mura dette "del Barbarossa"]] (1155-1160) la chiesa venne inclusa nell’areanell'area urbana.<ref name="diocesi"/><ref name="TCI"/><ref name="rolli"/>
 
Nel [[1480]] il tempio divenne [[Commenda]]; nel [[1572]] la chiesa fu eretta in parrocchia e affidata ai [[Chierici Regolari Teatini|padri Teatini]], da poco tempo presenti a Genova, che vi si insediarono con dodici religiosi. Tuttavia, trovando la chiesa troppo piccola per le loro necessità, tre anni dopo essi ottennero di trasferirsi nella vicina [[Basilica di San Siro (Genova)|basilica di San Siro]], lasciata dai [[Ordine benedettino|Benedettini]]. In quello stesso anno 1575 il preposito generale dei Teatini cedette la chiesa ai [[Chierici Regolari di Somasca|padri Somaschi]] ai quali fu poi assegnata definitivamente con una bolla di [[papa Gregorio XIII]] del 26 giugno 1576. I Somaschi, che ancora oggi officiano la chiesa e che hanno aggiunto alla sua intitolazione il nome del loro [[Gerolamo Emiliani|fondatore]], ne presero possesso il 5 ottobre 1576.<ref name=giornale_studiosi>La Chiesa della Maddalena, in "Giornale degli studiosi di lettere, scienze, arti e mestieri", pp. 151 - 152, Genova, 1870</ref>
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=== Interno ===
[[File:Genova, s.m. maddalena, interno, presbiterio.JPG|thumb|Il presbiterio]]
Lungo ciascuna delle navate laterali si trovano tre altari ed una [[cappella]] in capo alla navata; le volte sono interamente affrescate: quasi tutti gli [[affresco|affreschi]], nella navata centrale, nella cupola (''Gloria di [[Santa Maria Maddalena]]''), nel [[presbiterio]] e nell’nell'[[abside]], sono opera di [[Sebastiano Galeotti]] ([[1729]]), mentre quelli alle pareti del [[transetto]], raffiguranti episodi tratti dall'[[agiografia]] di S. Gerolamo Emiliani, vennero eseguiti da [[Sigismondo Betti]] nel [[1737]].<ref name="TCI"/><ref name="rolli"/><ref name= cevasco>G.B. Cevasco, in "Descrizione di Genova e del Genovesato", Tipografia Ferrando, Genova, 1846</ref>
 
Altri [[affreschi]] (tutti del [[XVIII secolo]]) sono dovuti a [[Giovanni Battista Parodi]], [[Paolo Gerolamo Piola]], [[Giovanni Battista Casone]] (''[[San Francesco di Paola]]''), [[Domenico Parodi]], che nel [[1712]] realizzò in una cappella della navata destra lo ''Sposalizio e [[Natività]] della [[Vergine Maria|Vergine]]'' e l'''[[Assunzione di Maria|Assunzione]]'', [[Giuseppe Palmieri (pittore)|Giuseppe Palmieri]] e [[Giacomo Boni (pittore)|Giacomo Antonio Boni]] (''[[Trinità (cristianesimo)|Trinità]] e angeli'').<ref name="TCI"/><ref name="rolli"/><ref name="cevasco"/>