Abdul Hamid II: differenze tra le versioni

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=== I primi anni ===
[[File:Abdul Hamid II BNF Gallica.jpg|thumb|left|Il principe ereditario Abdül Hamid in un ritratto fotografico del [[1867]] eseguito presso il [[Castello di Balmoral]], in [[Scozia]], ospite della [[Regina Vittoria]].]]
Abdul, secondo figlio del sultano [[Abdülmecid I]] e della sua sposa [[Armenia|armena]] [[Tirimüjgan]], nacque al [[Palazzo Topkapı]], divenendo subito anche figlio adottivo di un'altra delle mogli del sultano in carica, [[Valide Sultan Rahime Perestu]].
 
Sin dalla gioventù, la sua propensione ai lavori manuali lo aveva portato a fabbricare personalmente molti mobili ed oggetti intagliati nel legno che ancora oggi possono essere ammirati nel [[Palazzo Yıldız]] e nel [[Palazzo Beylerbeyi]] di Istanbul. Abdul era inoltre un grande appassionato di [[opera]] e personalmente egli trascrisse le prime versioni in turco di molte opere classiche. Egli compose anche molti pezzi d'opera per i [[Mızıka-ı Hümayun]] che egli fondò, ospitandoli nel teatro del Palazzo Yıldız. A differenza di molti altri sultani ottomani, Abdul ancora principe ereditario viaggiò in paesi molto distanti dalla [[Turchia]]. Nove anni prima della sua ascesa al trono, ad esempio, egli accompagnò il sultano [[Abdülaziz]] in una sua visia in [[Austria]], [[Francia]] e [[Regno Unito]] nel [[1867]]
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Abdul Hamid salì al trono allorché fu destituito suo fratello [[Murad V]], il 31 agosto del 1876.
 
Fu l'ultimo sultano ottomano con poteri assoluti e colui che ritardò di alcuni decenni la modernizzazione della Turchia, con i suoi metodi [[Autoritarismo|autoritari]] e talvolta spietati nei rapporti con i [[separatismo|separatisti]], e con le sue manovre diplomatiche che tentarono di trarre vantaggio dai conflitti tra le potenze europee.
 
Era conosciuto col nome di ''Ulu Hakan'' (Divino Khan) dai sui sostenitori e come il ''Sultan Rouge (Sultano Rosso)'' dai suoi oppositori come i [[Giovani Turchi]] ed i loro simpatizzanti stranieri.
 
Fu responsabile dei cosiddetti [[massacri hamidiani]], oggi considerati la prima fase del [[genocidio armeno|genocidio degli armeni]].
 
==== La Prima Era Costituzionale, 1876–1877 ====
[[File:Grivita 1877.jpg|thumb|Truppe ottomane durante l'[[Assedio di Plevna]] (1877).]]
Nel corso del suo discorso per l'ascesa al trono, Abdul Hamid II non diede chiare indicazioni circa gli obbiettivi prossimi del suo regno, ma egli lavorò coi [[Giovani Turchi]] per apportare alcuni cambiamenti costituzionali al sistema governativo.<ref>Roderique H. Davison, Reform in the Ottoman Empire (Princeton, 1963)</ref> La nuova forma di governo, nel suo spazio teoretico, l'avrebbe aiutato a realizzare una transazione liberale del proprio regno, ma in stile islamico, che avrebbe portato ad un'imitazione si delle norme occidentali pur mantenendo un carattere legato alla religione islamica che costituiva essa stessa un cardine fondamentale per i sultani ed il popolo ottomano.

Il 23 dicembre [[1876]], sulla scorta delle insurrezioni in [[Bosnia]] ed [[Erzegovina]], la guerra con [[Serbia]] e [[Montenegro]] nonché per via della [[Ribellione della bulgaria|ribellione bulgara]], egli si risolse a dichiarare una costituzione per l'impero e la creazione di un parlamento.
 
La conferenza internazionale tenutasi a [[Istanbul]]<ref>''The Encyclopædia Britannica'', Vol.7, ed. Hugh Chisholm, (1911), 3; ''Constantinople, the capital of the Turkish Empire''</ref><ref>[http://concise.britannica.com/ebc/article-9368294/Istanbul Britannica, Istanbul]:''When the Republic of Turkey was founded in 1923, the capital was moved to Ankara, and Constantinople was officially renamed Istanbul in 1930.''</ref> che si tenne sul finire del [[1876]] fu la causa della promulgazione della costituzione, ma le potenze europee si rifiutarono di credere che essa avrebbe avuto un ruolo impattante sullo scenario ottomano.
 
La Russia mantenne infatti la propria mobilitazione alla guerra e la [[Naval Service|flotta britannica]] si appressò al [[Mar di Marmara]]. Il sultano a questo punto sospese (ma non abolì) la costituzione e [[Midhat Pasha]], il suo autore materiale, venne esiliato poco dopo. Già dal [[1877]] l'Impero ottomano riprese la [[Guerra russo-turca (1877-1878)|guerra con l'impero russo]].
 
==== La disintegrazione dell'impero ====
[[File:Seal Sultan Abd El-Hamid1.jpg|thumb|Sigillo del sultano Abdul Hamid II]]
[[File:Pyotr Nikolayevich Gruzinsky - The mountaineers leave the aul.jpg|thumb|left|Gruppi di rifugiati musulmani circassiani lasciano le loro terre d'origine a causa dell'invasione russa del [[Caucaso]].]]
La peggior paura di Abdul Hamid circa la dissoluzione lenta ed inesorabile del suo impero, iniziò a reificarsi con la dichiarazione di guerra da parte dei russi il 24 aprile [[1877]] e con la successiva vittoria russa del febbraio del [[1878]]. Durante lo scontro Abdul Hamid non poté contare su alcun aiuto. Il cancelliere russo, [[Alexander Gorchakov|principe Gorchakov]], aveva ottenuto a tutti gli effetti la neutralità [[Impero austriaco|austriaca]] con l'[[Accordo di Reichstadt]], e; l'[[Impero britannico]], sebbene temesse la predominanza russa nell'[[Asia meridionale]], preferì non venire coinvolto nel conflitto per la brutalità con la quale erano conosciuti gli ottomani dalla soppressione della rivolta pubblica.

Il [[Trattato di Santo Stefano]], sottoscritto tra Russia ed Impero ottomano, pose fine alla guerra, imponendo condizioni sfavorevoli per gli ottomani: l'Impero ottomano avrebbe riconosciuto l'indipendenza di [[Romania]], [[Serbia]] e [[Montenegro]], garantendo ''autonomia locale'' alla [[Bulgaria]] e prospettando per questi paesi nuove riforme, cedendo inoltre la [[Dobrugia]] e parti dell'[[Armenia]] alla [[Russia]], alla quale inoltre dovette pagare un'enorme [[indennità di guerra]].
 
[[File:Gérôme-Black Bashi-Bazouk-c. 1869.jpg|thumb|upright=0.7|Uno dei ''[[Basci-buzuk|Bashibazouk]] [[Negro|Neri]]'' in servizio all'[[Esercito ottomano]], dipinto di [[Jean-Léon Gérôme]], del 1869.]]
Dal momento che la Russia dominava difatti la politica dei nuovi stati, la sua influenza poteva dirsi di molto aumentata nell'[[Penisola balcanica|Europa sudorientale]] dopo il [[Trattato di Santo Stefano]].
 
Dal momento che la Russia dominava difatti la politica dei nuovi stati, la sua influenza poteva dirsi di molto aumentata nell'Europa sudorientale dopo il [[Trattato di Santo Stefano]]. Per via dell'insistenza delle [[Grande potenza|Grandi Potenze]] (in particolare del Regno Unito), il trattato venne poi rivisto dal [[Congresso di Berlino]] di modo da ridurre i grandi vantaggi acquisiti dalla Russia. In cambio di questi favori, [[Cipro]] venne "''venduta''" al Regno Unito nel [[1878]] mentre le [[British Army|forze inglesi]] poterono facilmente occupare l'[[Egitto]] ed il [[Sudan]] nel [[1882]] col pretesto di "''riportare l'ordine''" in quelle province. Cipro, Egitto e Sudan rimasero province ottomane "''sulla carta''" sino al [[1914]], anno in cui l'Inghilterra ufficialmente annetté quei territori al proprio impero come risposta all'entrata in guerra degli ottomani al fianco delle [[Imperi centrali|Potenze Centrali]] nella prima guerra mondiale.
[[File:Gérôme-Black Bashi-Bazouk-c. 1869.jpg|thumb|upright=0.7|Uno dei ''Bashibazouk Neri'' in servizio all'[[Esercito ottomano]], dipinto di [[Jean-Léon Gérôme]], del 1869.]]
Dal momento che la Russia dominava difatti la politica dei nuovi stati, la sua influenza poteva dirsi di molto aumentata nell'Europa sudorientale dopo il [[Trattato di Santo Stefano]]. Per via dell'insistenza delle Grandi Potenze (in particolare del Regno Unito), il trattato venne poi rivisto dal [[Congresso di Berlino]] di modo da ridurre i grandi vantaggi acquisiti dalla Russia. In cambio di questi favori, [[Cipro]] venne "venduta" al Regno Unito nel [[1878]] mentre le forze inglesi poterono facilmente occupare l'[[Egitto]] ed il [[Sudan]] nel [[1882]] col pretesto di "riportare l'ordine" in quelle province. Cipro, Egitto e Sudan rimasero province ottomane "sulla carta" sino al [[1914]], anno in cui l'Inghilterra ufficialmente annetté quei territori al proprio impero come risposta all'entrata in guerra degli ottomani al fianco delle [[Potenze Centrali]] nella prima guerra mondiale.
 
Problemi si riscontravano anche in [[Albania]] per la costituzione della [[Lega di Prizren]] e sul fronte greco e montenegrino. L'unione nel [[1885]] del [[Principato di Bulgaria]] con la [[Rumelia orientale]] fu un altro punto di decadenza dell'impero ottomano che temeva seriamente la ricostituzione di un potente stato bulgaro autonomo sul confine con i propri domini.
 
[[Creta]] ottenne grandi privilegi, ma questo ancora non soddisfaceva la popolazione, che aspirava all'unificazione con la [[Grecia]]. All'inizio del [[1897]] una spedizione greca salpò alla volta di [[Creta]] per rovesciare il governo ottomano dell'isola. Questo atto aprì la strada alla [[Guerra greco-turca (1897)|Guerra greco-turca del 1897]]. Alcuni mesi dopo Regno Unito, Francia e Russia ottennero la "''tutela''" del territorio cretese che la assegnarono poi in governo al principe [[Giorgio I di Grecia|Giorgio di Grecia]] che ne decretò la definitiva scorporazione dall'Impero ottomano.
 
=== Il supporto della Germania ===
[[File:Chinese Muslim Kansu Braves 1900 Boxer Rebellion.jpg|thumb|left|upright=0.5|upright=1.5|Abdul Hamid II mantenne una fitta corrispondenza con i [[Hui (popolo)|musulmani cinesi]] in servizio all'esercito imperiale della [[dinastia Qing]] al comando del generale [[Dong Fuxiang]].]]
La [[Triplice intesa]] (composta da [[Regno Unito]], [[Francia]] e [[Impero russo]]), mantenne sempre relazioni tese con l'[[Impero ottomano]]. Abdül Hamid ed i suoi consiglieri più fidati ritenevano che l'impero turco dovesse essere trattato alla stregua delle principali potenze europee. Nella visione del sultano, l'Impero ottomano era a tutti gli effetti da considerarsi "europeo", dal momento che esso aveva tra i propri sudditi sia musulmani che cristiani. Abdül Hamid ed il ''[[Diwan|divan]]'' si ritenevano modernizzati, anche se spesso le loro azioni venivano ritenute bizzarre o addirittura incivili dai loro corrispettivi occidentali.<ref>Selim Deringil "The Well-Protected Domains: Ideology and the Legitimation of Power in the Ottoman Empire, 1876–1909" p 139–150</ref>
 
Abdül Hamid ora vedeva l'[[Impero tedesco]] come un potenziale alleato del suo governo. Il ''kaiser'' [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] venne ospitato per ben due volte da Abdül Hamid ad [[Istanbul]]: la prima il 21 ottobre [[1899]] e la seconda nove anni più tardi, il 5 ottobre [[18981908]] (Guglielmo II visitò una terza volta poi Istanbul il 15 ottobre [[1917]] come ospite di [[Mehmet V]]). Ufficiali tedeschi (come il [[Colmar von der Goltz|barone von der Goltz]] e [[Bodo-Borries von Ditfurth|von Ditfurth]]) vennero impiegati nella riorganizzazione dell'esercito ottomano col beneplatico del sultano.
 
Gli ufficiali del governo tedesco vennero chiamati a risanare anche le finanze turche, consentendo ad Abdül Hamid di acquisire ulteriore potere personale privando i ministri del loro influsso politico. L'amicizia della Germania, ad ogni modo, non era disinteressata, ma venne ripagata con la connessione di tratte ferroviarie e terreni a condizioni vantaggiose. Nel [[1899]] il governo turco sottoscrisse il desiderio tedesco della costruzione della [[Ferrovia di Baghdad|tratta ferroviaria Berlino-Baghdad]].