Calcolatore ternario: differenze tra le versioni

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<math>223_{10}= 1*3^5+0*3^4- 1*3^3+1*3^2-1*3^1+1*3^0=10\overline{1}1\overline{1}1 _{3b}</math>;
 
Il ternario bilanciato permette, dunque, di rappresentare i numeri negativi senza ricorrere al segno “meno” anteposto e per trasformare un numero nel suo opposto basta sostituire tutti gli 1 con –1 e viceversa, lasciando inalterati gli 0. Quindi sottrazione e addizione con lo stesso procedimento. La logica a tre valori permette, inoltre, di attribuire uno stato fisico a proposizioni che non possono essere definite né vere né false. Fu Thomas Fowler (Great Torrington, 1777 - Devon, England – 31 marzo 1843) a proporre nel 1830 il ternario bilanciato. Egli, praticamente autodidatta, scrisse il manualetto ''Tables for Facilitating Arithmetical Calculations'' in cui proponeva una notazione ternaria e le relative procedure di calcolo<ref>M. Glusker et al., ''The Ternary Calculating Machine of Thomas Fowler'', «IEEE Annals of the History of Computing», 27 (2005) n. 3, pp. 4-22. Vedi anche: http://www.mortati.com/glusker/ fowler/index.htm; citazione tratta da Silvio Henin.</ref><ref name="henin" />. Fowler progettò «una calcolatrice meccanica che permettesse di eseguire la moltiplicazione di due numeri ternari. Il prototipo in legno, con la capacità di ben 55 cifre ternarie, fu dimostrato alla [[Royal Society]] di fronte ad importanti uomini di scienza dell’epocadell'epoca, tra cui [[Charles Babbage]], l’astronomol'astronomo [[George Airy]] e il matematico [[Augustus De Morgan]], che ne redasse l’unical'unica descrizione oggi conosciuta. La macchina sfruttava un meccanismo a leve - non a ruote come le altre calcolatrici dell’epocadell'epoca - ed era lunga quasi due metri; funzionava correttamente, ma il suo punto debole rimaneva la necessità di ricorrere alle tavole di conversione per trasformare i numeri decimali in ternari. Di questa limitazione Fowler era ben conscio e spese i suoi ultimi anni cercando una soluzione. La calcolatrice di Fowler fu completamente dimenticata, ma nel 2000, sulla base della descrizione di De Morgan e sull’unicasull'unica rappresentazione grafica - una vetrata della chiesa di Torrington - ne è stata ricostruita una plausibile replica funzionante al North Devon College»<ref name="henin" />. Anche lo stesso von Neumann nel suo “First draft”, suggeriva: «si dovrebbero prendere in considerazione sistemi numerici diversi da quello binario, a cominciare forse da quello ternario»<ref>W. Aspray, ''John von Neumann and the Origins of Modern Computing'', The MIT Press 1990. Citazione tratta da Silvio Henin, ''Perché i calcolatori sono binari'', in «Mondo Digitale», n. 2 (giugno 2007), p. 54f</ref>. Pionieri dell'idea di calcolatori ternari furono [[Donald Knuth]] e Howard Aiken, il padre della serie di calcolatori di [[Harvard]]<ref name="henin" /><ref>D. Knuth, ''The art of computer programming'', vol. II: ''Seminumerical algorithms'', Addison-Wesley 1969.</ref><ref>''Makin’Makin' Numbers. Howard Aiken and the Computer'', a cura di I. B. Cohen - W. G. Welsh, The MIT Press 1999, pp. 131-132.</ref>.
Il primo calcolatore ternario moderno, battezzato SETUN, fu costruito nel 1956 a Mosca, da ricercatori del gruppo di Nikolai P. Brusentsov<ref name="henin" /><ref>G. Trogemann - A. Y. Nitussov - W. Ernst, ''Computing in Russia'', Vieweg Pub. 2001, pp. 90-91.</ref><ref>N. P. Brousentsov et al., ''Development of ternary computers at Moscow State University'' in http://www.computer-museum.ru/english/setun.htm</ref>. La disponibilità di tecnologia dei russi li condusse ad impiegare circuiti logici magnetici, implementandovi una rappresentazione a tre valori e ottenendo una maggiore velocità ed un minor consumo di energia rispetto ad una macchina binaria. SETUN operava su numeri composti di 18 cifre ternarie. “In realtà il sistema ternario non fu sfruttato completamente perché per ogni TRIT si utilizzavano due nuclei magnetici a due stati, sprecando una combinazione; SETUN era quindi ternario per quanto riguarda le operazioni logico-algebriche, ma restava binario per gli aspetti fisico-circuitali. Il calcolatore sovietico fu prodotto in piccola serie in due successive versioni. SETUN rimase il primo ed ultimo calcolatore ternario”<ref name="henin" /><ref>Silvio Henin, ''Perché i calcolatori sono binari'', in «Mondo Digitale», n. 2 (giugno 2007), p. 55 nt. 5.</ref><ref>G. Frieder et al., ''A balanced-ternary compute'', International Symposium on Multiple-valued Logic 1973, pp. 68-88: «[...] proposta di costruire un computer ternario bilanciato apparve in “High-speed Computing Devices”, una rassegna delle tecnologie informatiche dell’epocadell'epoca, pubblicato dalla marina degli Stati Uniti nel 1950. Negli stessi anni H.R.J. Grosch, ingegnere della Engineering Research Associates, propose l’architettural'architettura ternaria per il progetto dello Whirlwind del MIT, che poi fu realizzato in binario e che divenne il “cervello” del sistema SAGE per la vigilanza radar del Nord America. Nel 1973 G. Frieder realizzò un software di emulazione per il progetto di TERNAC, un computer ternario che non vide mai la luce».</ref><ref name="henin" />.
 
In effetti la strada verso la costruzione di dispositivi operanti su logiche multi valori MVL (Multi-valued-logic), è stata alquanto complessa. Tuttavia, negli ultimi decenni si è notato uno sviluppo di circuiti MVL, non necessariamente ternari, ma anche a quattro, otto o sedici stati<ref>M. Perkowski, ''Multiple Value Logic'', http://web.cecs.pdx.edu/~mperkows/ISMVL/=index.html.</ref><ref>P. Lablans, ''Multi-Valued Logic'', http://www.multivaluelogic.com.</ref>. “Tali ricerche hanno, in certi casi, portato alla realizzazione di prototipi di laboratorio e di prodotti commerciali”<ref name="henin" />. Tre sono i settori dell'informatica che sembrano più interessati all'uso pratico delle MVL: i sistemi di trasmissione di informazioni digitali, le memorie e i circuiti logico-aritmetici. Forse è ragionevole supporre che, “per motivi essenzialmente legati alla miniaturizzazione, ai consumi e alla dissipazione termica, si adotteranno logiche multivalore a quattro, otto o sedici stati”<ref name="henin" />, con lo scopo di integrare il calcolo con sistema di numerazione binario, che inevitabilmente sopravvivrà molto a lungo, in alcune parti del calcolatore.