Heinrich Karl von Haymerle: differenze tra le versioni
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=== I rapporti con l'Italia ===
La notizia dell'incarico a ministro degli Esteri colse Haymerle ambasciatore austriaco a Roma. Il 2 ottobre 1879 egli si recò dal nuove re d'Italia, [[Umberto I di Savoia|Umberto I]], con il duplice scopo di accomiatarsi come ambasciatore e porre le basi per il nuovo corso di rapporti italo-austriaci.<br />
Diversamente da suo padre Vittorio Emanuele II, Umberto I rifiutò l'offerta di Haymerle di seguire una politica arrendevole,<ref>Tale politica, derivava da proposte formalizzate in una lettera del 24 maggio 1874 di Andrássy
Ciononostante, quando al principio del [[1881]] l'Italia, dopo aver ricevuto una risposta evasiva dalla Germania, fece il tentativo di una proposta di alleanza con l'Austria, Haymerle rispose con una nota nella quale si disse disposto ad un trattato di neutralità. Un'intesa cioè secondo la quale se una delle due nazioni si fosse trovata impegnata in un conflitto, l'altra non le avrebbe dichiarato guerra. Ma [[Benedetto Cairoli]], presidente del Consiglio e ministro degli Esteri italiano, per l'opposizione, sembra, di [[Agostino Depretis]], non diede seguito alle trattative.<ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, p. 43.</ref>
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Tale risultato fu ottenuto anche grazie alla simpatia per l'Austria del monarca serbo, il principe [[Milan Obrenović IV di Serbia|Milan Obrenović IV]]. Costui, per rispondere alla preferenza che la Russia aveva dimostrato per la [[Principato di Bulgaria|Bulgaria]] e il [[Principato del Montenegro|Montenegro]], chiese la protezione dell'Austria e Haymerle colse l'occasione.<ref name="Albertini, 1942, p. 50">Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, p. 50.</ref>
Con il trattato segreto sottoscritto il 28 giugno 1881 i due Paesi si impegnarono a seguire una politica amichevole. La Serbia avrebbe contrastato le agitazioni politiche dirette contro l'Austria anche nei territori della Bosnia ed Erzegovina e del [[Sangiaccato di Novi Pazar]] che non erano direttamente sotto il suo controllo, e in cambio l'Austria avrebbe favorito la Serbia presso la comunità internazionale se il principe Milan avesse voluto assumere il titolo di Re.<br /> Particolarmente oneroso per Belgrado era l'articolo 4, che imponeva alla Serbia il divieto di concludere accordi politici con altri Paesi senza una preventiva intesa con l'Austria. Su questo punto il presidente del Consiglio serbo [[Milan Piroćanac]] minacciò le dimissioni ma Haymerle fu irremovibile.<ref name="Albertini, 1942, p. 50"/><ref>Dopo la firma, tuttavia,
Nel caso però in cui la Serbia fosse stata in grado di ottenere nuovi territori in direzione della sua frontiera meridionale,<ref>Ad eccezione del Sangiaccato che
Con questo patto, che sottrasse la Serbia alla sfera d'influenza russa e che era affiancato dagli accordi commerciali e ferroviari che abbiamo visto, Haymerle si assicurò la supremazia austriaca nei Balcani occidentali.
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Haymerle, invece, desiderava un'alleanza con la Gran Bretagna. La sua prospettiva era infatti quella di una suddivisione del decadente Impero ottomano in sfere d'influenza: l'Austria avrebbe controllato i possedimenti turchi in Europa e la Gran Bretagna quelli in Asia, con grave danno per la Russia di cui il Ministro degli Esteri diffidava.<br />
Haymerle inoltre nel febbraio [[1880]] riferì a Bismarck che considerava l'amicizia della Gran Bretagna anche come un deterrente contro l'Italia, la cui conformazione geografica la esponeva alla flotta inglese, e che il suo obiettivo era quello di bloccare la Russia con l'appoggio della Gran Bretagna, contando, per questo, su di un'incisiva politica inglese.<br />
Ma nell'aprile del 1880, con la vittoria di [[William Ewart Gladstone|Gladstone]], la Gran Bretagna abbandonò la politica estera attiva, facendo vacillare il progetto di Haymerle.<ref>Taylor, ''
In un ultimo tentativo di recuperare terreno in Oriente, il Ministro degli Esteri austriaco nel settembre 1880 cercò di strappare a Bismarck l'ingresso della [[Regno di Romania|Romania]] nell'alleanza, in cambio avrebbe concesso l'apertura delle trattative con la Russia. Bismarck rifiutò e cercò di convincere Haymerle che scopo del trattato era di tenere a bada la Russia, che avrebbe potuto allearsi con l'Italia. Alla fine, nel marzo [[1881]], il ministro austriaco cedette e il 18 giugno dello stesso anno fu stipulata l'Alleanza dei tre imperatori.<ref>Taylor, ''
Durante le trattative Haymerle riuscì a riservare all'Austria il diritto di annettersi la Bosnia ed Erzegovina (che già occupava militarmente) ma non il Sangiaccato di Novi Pazar (fra la Serbia e il Montenegro) poiché la Russia non glielo permise.<ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, pp. 49-50.</ref>
Una volta conclusa l'alleanza Haymerle continuò a chiedere garanzie nei confronti della Russia che Bismarck non gli volle concedere. Il Ministro degli Esteri austriaco ottenne invece teoriche garanzie dalla Germania nei confronti dell'Italia, dalle quali scaturì la [[Triplice alleanza (1882)]].<ref>Taylor, ''
Haymerle morì, improvvisamente, il 10 ottobre 1881 a neppure 53 anni. Gli successe [[Gustav Kálnoky]]
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