Terrore rosso: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|la violenta campagna politica in Etiopia nel 1977-78|Terrore rosso (Etiopia)}}
[[File:Leon Trotsky.JPG|thumb|''Libertà bolscevica'': manifesto [[anticomunismo|anticomunista]] polacco che fa riferimento al Terrore rosso incarnato dalla figura di [[Lev Trotsky]]]]
Il '''Terrore rosso''' (in [[lingua russa|russo]] '''Кра́сный терро́р''', ''Krásnyj terrór'') fu una campagna di arresti di massa, deportazioni ed esecuzioni indirizzateindirizzata verso i [[controrivoluzione|controrivoluzionari]] durante la [[Guerra civile russa]]. Venne avviato e condotto dai [[bolscevismo|bolscevichi]] in risposta al "[[terrore bianco]]", in seguito all'assassinio del capo della [[Čeka]] di [[Pietrogrado]], [[Moisej Solomonovič Urickij|Moisej Urickij]], e al tentato assassinio del leader comunista [[Vladimir Lenin]] da parte di [[Fanny Kaplan]], fatti avvenuti il 30 agosto [[1918]].
 
Il fatto che queste due azioni avvennero nello stesso momento suggerì che esse fossero coordinate da qualche grande organizzazione controrivoluzionaria, presuntivamente affiliata all'[[Armata Bianca]], che stava combattendo contro l'[[Armata Rossa]] nella guerra civile. Per questo i bolscevichi iniziarono a temere che altri tentativi di assassinio (nonché diversi atti di sabotaggio) sarebbero presto seguiti. Essi decisero quindi di rispondere con una soverchiante forza soverchianterepressiva, sia come rappresaglia per i fatti del 30 agosto, che come deterrente per tentativi similari. Il primo annuncio ufficiale, l'"Appello alla classe operaia" , pubblicato sulla ''Izvestija'' il 3 settembre [[1918]], chiamava i lavoratori a "schiacciare l'idra della controrivoluzione con massiccio terrore". A ciò fece seguito il decreto ''"Sul terrore rosso"'', emanato il 5 settembre dalla [[Čeka]]. {{cn|Le vittime nell'autunno del 1918 superarono le diecimila.}} L'ondata repressiva avviata dal governo bolscevico non risparmiò neppure i vecchi alleati nella causa rivoluzionaria quali i [[Partito Socialista Rivoluzionario (Russia)|socialrivoluzionari]], progressivamente defilatisi dalle politiche radicali del nuovo regime e responsabili dei sommovimenti anti-bolscevichi del 6-7 luglio (che videro tra l'altro l'attentato all'ambasciatore tedesco Mirbach a Mosca). La maggior parte degli storici calcola in oltre 200250.000 ile contadiniesecuzioni fucilaticompiute fra il 1918 e il 1923, in larga parte a danno di contadini, a cui dovrebbero essere aggiunti mezzo milione di cosacchi uccisi o deportati.
 
Per estensione, il termine Terrore rosso venne a indicare qualsiasi atto di violenza compiuto da gruppi comunisti o ad essi affiliati, in periodi di guerra civile o altro conflitto armato. Spesso tali atti venivano compiuti in risposta a (e/o seguiti da) misure simili intraprese dalla parte anti-comunista del conflitto.
 
Esempi di questi altri "Terrori rossi" comprendono l'esecuzione di 590 persone accusate di essere coinvolte nel colpo di Stato controrivoluzionario contro la [[Repubblica Sovietica Ungherese]] il 24 giugno [[1919]], così come i molti atti di violenza durante la [[Rivoluzione culturale]] nella [[Repubblica Popolare Cinese]]. La sanguinosa campagna che reclamò decine di migliaia di vite in [[Eritrea]] ed [[Etiopia]] durante il governo del [[Derg]], è nota anch'essa come "Terrore rosso" in tali nazioni.{{nota disambigua|la violenta campagna politica in Etiopia nel 1977-78|Terrore rosso (Etiopia)}}
 
== Bibliografia ==
* Nicolas Werth, Karel Bartosek, Jean-Louis Panne, Jean-Louis Margolin, Andrzej Paczkowski, Stephane Courtois. ''[[Il libro nero del comunismo]]''. Capitolo 4: ''Il Terrore rosso''. Milano, [[Arnoldo Mondadori Editore]], 1998. ISBN 88-04-47330-4.