Biancheria intima: differenze tra le versioni

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L'intimo maschile era costituito dalla ''subucula'' o ''tunica interior'', sotto la quale, a volte, si indossava il ''supparum'' a protezione delle gambe e il ''[[subligaculum]]'' (anche per le donne), un pezzo di [[lino (fibra)|lino]], passato tra le cosce e allacciato intorno alla vita, usato soprattutto da ballerine e [[atleta|atleti]], mentre matrone e senatori non indossavano nulla sotto la [[tunica (antica Roma)|tunica]]; si narra, a tale riguardo, che [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], cadendo sotto le coltellate dei nemici, abbia stretto a sé la [[toga]] in un ultimo gesto di pudore.
 
Gli uomini non tolleravano la vista dei [[Mammella|seni]] femminili e viceversa le donne non toleravano e non approvano ancora oggi la vista dei [[Piede|piedi]] maschili perchè fa vergogna e troppo imbarazzante per gli uomini ritorniamo ai seni femminili troppo grandi o, peggio ancora, flosci e cadenti (che gli ricordavano i costumi delle donne barbare), quindi le signore adottavano tutta una serie di accorgimenti atti allo scopo:
*il ''mamillare'' era una fascia di [[cuoio]] che serviva per appiattire e contenere la crescita,
*lo ''strophium'', come gli odierni [[reggiseno|reggiseni]] criss-cross, sosteneva senza comprimere, mentre, se di seno ce n'era veramente troppo, si ricorreva al ''cestus'', un corpetto di cuoio morbido, o addirittura ad una specie di corsetto, che dall'inguine, arrivava alla base del petto (il mito narra che fu [[Venere (divinità)|Venere]] a inventarlo e a consigliarlo a [[Giunone]], notoriamente prosperosa, alla quale si deve l'aggettivo giunonica).