Baldovino del Belgio: differenze tra le versioni

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Sotto il suo regno il Belgio si trasformò in uno [[Stato federale]]. Egli difese l'unità del Paese, ma non poté impedire, nell'ambito della questione linguistica, la formazione di una frontiera linguistica (infatti il Belgio è composto da tre regioni distinte ognuna con la propria lingua).
 
Fu un uomo profondamente [[Religione cristiana|credente]] e tutta la sua vita fu consacrata alla sua fede cristiana e alle sue convinzioni religiose, che non accettò mai di compromettere. Nel [[1990]], non volendo firmare la legge favorevole all'[[Legislazioni sull'aborto|aborto]] approvata dal Parlamento, espose le sue ragioni in una lettera all'allora primo ministro [[Wilfried Martens]].<ref>Nella lettera scrisse tra l'altro: ''Comprenderete dunque perché non voglio essere associato a questa legge. Firmando questo disegno di legge e indicando, in qualità di terzo ramo del potere legislativo, il mio consenso a questo disegno, ritengo che assumerei inevitabilmente una certa corresponsabilità. Questo, non lo posso fare per i motivi espressi qui sopra.''<br>Il testo completo della lettera, in francese, è disponibile [http://www.cathobel.be/2015/04/03/lettre-du-roi-baudouin-adressee-au-premier-ministre-wilfried-martens-le-30-mars-1990/ qui] e anche [http://www.histoire-des-belges.be/au-fil-du-temps/epoque-contemporaine/regne-de-baudouin-1er/la-conscience-du-roi qui]. La seconda fonte specifica che, su richiesta del primo ministro, Baldovino riscrisse la lettera aggiungendo alla fine l'invito al governo e al Parlamento a trovare una soluzione per garantire "il buon funzionamento della democrazia parlamentare".</ref> Fu così che il Parlamento fece una particolare interpretazione dell'articolo 93 della Costituzione (art. 82 secondo la vecchia numerazione): constatò una temporanea "impossibilità di regnare" di Baldovino, in modo tale che fosse lo stesso a promulgare, in sua vece, il provvedimento in data 3 aprile. Il 5 aprile seguente fu ristabilito nelle sue funzioni con un voto delle Camere riunite che constatarono che questa "impossibilità di regnare" aveva avuto fine. La notizia di un'"autosospensione" del re, anche se molto diffusa, è dunque priva di fondamento, cosicosì come quella di una sua volontaria richiesta di esautorazione<ref>[http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/10/13/pro-veritate-re-baldovino-non-si-dimise-fu-esautorato/ Pro veritate. Re Baldovino non si dimise, fu esautorato]. Post sul blog di [[Sandro Magister]]</ref>.
 
Dopo la sua morte il suo nome è stato inserito nei registri della [[Congregazione per le Cause dei Santi]], iniziando così il [[processo di beatificazione]].