Arazzo: differenze tra le versioni

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L'apice della produzione venne raggiunto nel [[Rinascimento]], in particolare nelle [[Fiandre]] e in [[Francia]], ad [[Arras]], [[Parigi]], [[Aubusson (Creuse)|Aubusson]], [[Tournai]], [[Bruxelles]], [[Oudenaarde|Audenarde]], [[Geraardsbergen|Grammont]], [[Enghien]], [[manifattura di Beauvais|Beauvais]]. La reale [[manifattura dei Gobelins]], fondata a Parigi nel [[1662]] continua a produrre tutt'oggi.
 
Un esempio assai noto di arazzeria fiamminga è il ciclo di sei arazzi dedicato a [[la dama e l'unicorno]] ([[XV secolo]]), conservato al [[Hôtel de Cluny|Museo di Cluny]], a [[Parigi]]. Importanti sono anche gli arazzi fiamminghi del primo quarto del Cinquecento, conservati presso la [[Pinacoteca Civica di Forlì]]: ''Crocifissione con figure'' e ''Crocifissione con scene della Passione'', per cui è stata sostenuta l'attribuzione alla manifattura di [[Pieter van Aelst]]. Notevolissimo è anche il ciclo di epoca barocca conservato presso il [[Museo Nazionale di Palazzo Mansi]] a Lucca.([http://www.opificiodellepietredure.it/index.php?it/426/la-crocifissione-della-pinacoteca-civica-di-forl]).
 
I più grandi pittori non hanno disdegnato di fornire i ''cartoni'': tra gli altri [[Raffaello]], [[Pieter Paul Rubens]], [[Simon Vouet]], [[Charles Le Brun]], [[François Boucher]], [[Francisco Goya]], [[William Morris]], fino a [[Pablo Picasso]], [[Joan Miró]].