Ulrico Hoepli: differenze tra le versioni
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Sin dal [[1871]] Ulrico Hoepli affiancò all'attività libraria quella editoriale, con la nascita della [[Hoepli (casa editrice)|casa editrice Hoepli]], che iniziò con la pubblicazione di una piccola grammatica francese, "''I primi elementi di lingua francese''" di G. S. Martin.
Legatosi agli ambienti dell'Istituto Tecnico Superiore (che sarebbe diventato il [[Politecnico di Milano]]) e delle altre istituzioni scientifiche milanesi, come l'[[Osservatorio astronomico di Brera]], il libraio-editore concepì un'importante operazione culturale: quella di rimediare alla povertà dell'editoria scientifico-tecnica italiana, creando una collana di testi agili, destinati ai quadri tecnici dei quali lo sviluppo economico faceva intravedere un crescente bisogno. Mancando nella lingua italiana un termine per indicare il tipo di libri che intendeva pubblicare, '''Hoepli coniò quello di "''[[manuale
Oltre ai manuali la casa editrice pubblicò anche opere di pregio, come la riproduzione del ''[[Codice Atlantico]]'' di [[Leonardo da Vinci]] e la monumentale ''Storia dell'Arte Italiana''.
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Ulrico Hoepli contribuì allo sviluppo culturale anche con il suo [[mecenatismo]]: in particolare nel [[1921]], fondando la "Biblioteca Popolare Ulrico Hoepli", e nel [[1930]], donando alla città di Milano il [[planetario di Milano|planetario]] che ora porta il suo nome. Per la Svizzera creò la "Fondazione Ulrico Hoepli" il cui fine statutario è quello di "sostenere le istituzioni e iniziative di pubblica utilità o che si adoperino per promuovere le scienze e le arti in Svizzera".
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
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