Galleria dell'Appennino: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Gli scavi iniziarono il 20 luglio 1858, quindi ben prima dell'unità d'Italia, sotto la direzione progettuale dell'ingegnere francese [[Jean Louis Protche]] che si dovette scontrare con grossi problemi tecnici quali le infiltrazioni d'acqua dei ruscelli sovrastanti e lo smaltimento dei fumi delle vaporiere. Per le infiltrazioni idriche si costruirono delle gallerie idrauliche che permettevano (e permettono ancora oggi) il deflusso delle acque dei torrenti passando ortogonalmente sopra la sede di galleria. Per lo smaltimento dei fumi si costruirono 7 pozzi che collegavano la sede ferroviaria con l'esterno della montagna: 3 dei quali (il N°0, il N°2 e il N°3) sono ancora visibili tra i boschi. Nel 1899 all'entrata sud, quella a [[Pracchia]] si installò un ventilatore Saccardo azionato da un motore a vapore, che spingendo aria nel condotto, agevolava l'espulsione dei fumi. Purtroppo questa soluzione non risolse mai definitivamente il problema dei fumi in galleria, sino all'avvento della trazione elettrica nel 1927.
 
== Posizione geografica ==
La galleria si trova interamente nel comune di [[Pistoia]]. Il portale nord è subito dopo la stazione di [[Pracchia]] esattamente sul punto altimetrico massimo della linea ferroviaria: abbassandosi e guardando il profilo dei binari dalla stazione è possibile vedere la pendenza.
 
[[File:Ventilatore-Saccardo.jpg|miniatura|Ventilatore a vapore Saccardo - Era sito all'entrata di Pracchia]]