Lynx (zoologia): differenze tra le versioni

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=== Europa ===
==== Italia ====
Sulle [[Alpi]] era un tempo presente la sottospecie ''[[Lynx lynx|Lynx lynx alpina]]''. In Italia la presenza della lince è documentata sulle Alpi Giulie (dove in Italia tuttora estinta) in particolare nelle Valli del Natisone e Torre, nella Val Resia e Val Canale dove è giunta dalla vicina Slovenia. Dopo un progetto di reintroduzione, che ha avuto scarso successo, è stata presente per un breve periodo anche nel [[Parco nazionale del Gran Paradiso]] la [[Lynx lynx|Lince europea]]<ref>«Si sono susseguite nel tempo osservazioni, dirette e indirette, ma, in mancanza di prove certe, non vi è ragione di parlare ancora dell'esistenza di individui residenti nell'area protetta. D'altra parte, la territorialità stretta degli adulti e la grande dimensione degli spazi vitali (circa 200-300 km²) consentono la presenza nell'intera area protetta di un massimo di due coppie di lince, la cui osservazione diventerebbe un evento non eccezionale», come si legge sulla [http://www.pngp.it/natura-e-ricerca/fauna/carnivori/la-lince ''Scheda sulla lince nel sito web del Parco N. del Gran Paradiso'']</ref> nella sottospecie ''[[Lynx lynx carpathicus]]''<ref>«In Italia, dopo un tentativo di reintroduzione che ha avuto scarso successo, la lince europea nella sottospecie Lynx lynx carpathicus è ancora presente in modo estremamente sporadico sulle Alpi centro-orientali. Altri esemplari della stessa specie stanno colonizzando le Alpi Orientali a partire dai paesi dell'Europa orientale. La popolazione sulle Alpi è stimata in oltre 150 esemplari»". [http://www.parchionline.it/lince-in-italia.htm ''Dal sito web Parchionline'']</ref>.
Sulle [[Alpi]] era un tempo presente la sottospecie ''[[Lynx lynx|Lynx lynx alpina]]''.
In Italia la presenza della lince è documentata sulle Alpi Giulie (dove in Italia tuttora estinta) in particolare nelle Valli del Natisone e Torre, nella Val Resia e Val Canale dove è giunta dalla vicina Slovenia. Dopo un progetto di reintroduzione, che ha avuto scarso successo, è stata presente per un breve periodo anche nel [[Parco nazionale del Gran Paradiso]] la [[Lynx lynx|Lince europea]]<ref>«Si sono susseguite nel tempo osservazioni, dirette e indirette, ma, in mancanza di prove certe, non vi è ragione di parlare ancora dell'esistenza di individui residenti nell'area protetta. D'altra parte, la territorialità stretta degli adulti e la grande dimensione degli spazi vitali (circa 200-300 km²) consentono la presenza nell'intera area protetta di un massimo di due coppie di lince, la cui osservazione diventerebbe un evento non eccezionale», come si legge sulla [http://www.pngp.it/natura-e-ricerca/fauna/carnivori/la-lince ''Scheda sulla lince nel sito web del Parco N. del Gran Paradiso'']</ref> nella sottospecie ''[[Lynx lynx carpathicus]]''<ref>«In Italia, dopo un tentativo di reintroduzione che ha avuto scarso successo, la lince europea nella sottospecie Lynx lynx carpathicus è ancora presente in modo estremamente sporadico sulle Alpi centro-orientali. Altri esemplari della stessa specie stanno colonizzando le Alpi Orientali a partire dai paesi dell'Europa orientale. La popolazione sulle Alpi è stimata in oltre 150 esemplari»". [http://www.parchionline.it/lince-in-italia.htm ''Dal sito web Parchionline'']</ref>.
 
Per quanto riguarda gli [[Appennini]], la presenza della lince è stata attestata nell'area del [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]] almeno sino agli [[anni 1920|anni venti]] del XX secolo, sulla base di numerose testimonianze di avvistamenti e dei segni lasciati in seguito ad attacchi ad animali<ref>L'elenco è stato riportato da [[Erminio Sipari|E. Sipari]], ''La lince nel Parco Nazionale d'Abruzzo'' (1926), ora in [[Lorenzo Arnone Sipari|L. Arnone Sipari]] (a cura di), ''Scritti scelti di Erminio Sipari sul Parco Nazionale d'Abruzzo (1922-1933)'', Temi, Trento 2011, pp. 89-93. L'Ente Parco, difatti, inserì nel 1923 la lince tra le specie rare e "nocive": cfr. Ente Autonomo del Parco Nazionale d'Abruzzo, ''Avvertenze per i cacciatori'', Tip. della Camera dei Deputati, Roma 1926, p. 12. Per altro lo zoologo [[Giuseppe Lepri|G. Lepri]], ''La fauna'', in ''Il Parco Nazionale d'Abruzzo'', [[Club Alpino Italiano]], Roma 1933, pp. 55-75, dava per scontata la presenza della lince, chiedendosi tuttavia: «Ma quale rappresentante [...] vive ancora nel Parco? È la grande Lince del Nord dell'Europa e della Alpi, o qualche forma affine ai Felini lincoidi dell'Africa o dell'Asia?» (Ivi, p. 63).</ref>, mentre più di recente, per la stessa area, non è nota prova alcuna della sua permanenza, nonostante le ipotesi di segno opposto più volte formulate dalla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]]<ref>[[Franco Tassi|F. Tassi]], ''La misteriosa lince'', in «Terra d'Abruzzo», 2003, pp. 8-9; C. Notarantonio, [http://espresso.repubblica.it/dettaglio/giallo-sull?avvistamento-di-una-lince-in-abruzzo/1840187 ''Giallo sull'avvistamento di una lince in Abruzzo''], in «[[L'Espresso]]» del 22.10.2007.</ref> e sebbene sia tuttora segnalata tra la sua [[fauna]] protetta<ref>Cfr. la [http://www.parks.it/parco.nazionale.abruzzo/par.php scheda] sul sito di Federparchi (parks.it).</ref>. Fra le sottospecie di lince eurasiatica alcuni autori avevano, in passato, parlato di una presunta lince della Sardegna ''Lynx lynx sardiniae''<ref>Pasquale Mola, ''Ancora della lince della Sardegna'', Tipografia di Attilio Friggeri, Roma 1908 ((Estr. da: «Bollettino della Societa Zoologica Italiana», 1908, fasc. 1.-2., la descrive sommariamente, alla stregua di un grosso [[Felis silvestris|gatto selvatico]].</ref>, di cui, tuttavia, non si è mai trovato riscontro.
Fra le sottospecie di lince eurasiatica alcuni autori avevano, in passato, parlato di una presunta lince della Sardegna ''Lynx lynx sardiniae''<ref>Pasquale Mola, ''Ancora della lince della Sardegna'', Tipografia di Attilio Friggeri, Roma 1908 ((Estr. da: «Bollettino della Societa Zoologica Italiana», 1908, fasc. 1.-2., la descrive sommariamente, alla stregua di un grosso [[Felis silvestris|gatto selvatico]].</ref>, di cui, tuttavia, non si è mai trovato riscontro.
 
=== America ===
==== Stati Uniti ====
La lince rossa ''[[Lynx rufus]]'', più piccola della lince europea, è il felino selvatico più diffuso negli [[Stati Uniti d'America|USA]] dove prende il nome di ''wildcat'' o ''bobcat''.
[[File:Lynx kitten.jpg|thumb|left|upright=1.1|Cucciolo di lince europea]]
 
== Tassonomia ==
[[File:Lynx kitten.jpg|thumb|left|upright=1.1|Cucciolo di lince europea]]Il genere Lynx si suddivide in 5 specie:
* Lince europea o eurasiatica (''[[Lynx lynx]]''), detta anche ''Cerviere'' o ''Lupo cerviere''
* Lince pardina o spagnola o iberica (''[[Lynx pardinus]]'')
* Lince rossa, (''[[Lynx rufus]]''), la più diffusa in America, detta anche ''bobcat''
* Lince canadese (''[[Lynx canadensis]]'')
* Lince del deserto o Caracal diffuso in Africa ( eccetto quella equatoriale) enelle zone aride del Medio Oriente, Asia Minore, asia centrale e India. Alcuni autori non sono d'accordo nel classificarlo nel genere Lynx in quanto sostengono che il caracal sia più simile a un grosso gatto selvatico che ad una lince e che debba perciò essere considerato come una speciea a parte. È Ancoraancora oggi oggetto di discussione se il nome scientifico della specie debba essere ( ''Lynx caracal)'' o (''Caracal caracal)''. <ref>{{Cita libro|autore=Felix Rodriguez De la Fuente|titolo=Gli animali e la lro vita|anno=1970|editore=Istituto geografico De Agostini|città=Novara|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
 
== La lince nella cultura ==
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* La lince o ''lonza'' nei bestiari medievali simboleggiava la ''lussuria'' e [[Dante Alighieri|Dante]] riprese questa allegoria nel primo canto dell'[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]. Probabilmente aveva visto uno di questi felini (o una specie di [[Panthera|pantera]]) in una delle gabbie di leoni che la [[Repubblica fiorentina]] era solita allevare vicino a [[Palazzo Vecchio]].
* Scrisse [[Plinio il Vecchio|Plinio]]: "L'orina delle linci si solidifica così come viene emessa e si rappresenta in pietre simili al carbonchio, risplendenti di un colore rosso, che chiamano lincurio; perciò alcuni autori sostengono che l'ambra si genera così. Ne sono ben consapevoli le linci che, per gelosia, ricoprono di terra la loro orina e questa, perciò, tanto più velocemente si consolida."
 
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==Note==