Il Calendario del Popolo: differenze tra le versioni

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=== L'intervento editoriale di Nicola Teti ===
Nel [[1964]] il PCI ritiene conclusa questa esperienza editoriale. [[Claudio Pratini]] avalla la proposta di [[Nicola Teti]], che si offre di rilevare la rivista e ripianarne i debiti, continuandone la diffusione attraverso gli [[Abbonamento|abbonamenti]] e il circuito librario: nasce così la [[Nicola Teti Editore]], che la pubblica per 46 anni. La rivista ha inoltre sempre curato la veste grafica, potendo contare su eccellenti professionisti come [[Max Huber]] e [[Lica Steiner|Lica]] e [[Albe Steiner]].
 
Il Calendario continua a coniugare tensione divulgativa e approfondimento critico, spaziando dalla scienza all'economia, dal costume al fumetto, dalle religioni allo sport, dalla ricostruzione storica all'analisi degli assetti geopolitici con particolare attenzione per l'Unione sovietica, i paese del blocco socialista e l'America latina. Strettamente collegati alla vocazione enciclopedica della [[Nicola Teti Editore]] e de Il Calendario del popolo sono i due progetti editoriali dell<nowiki>’</nowiki>''Enciclopedia Nuovissima'', tra i cui collaboratori figurano [[Cesare Musatti]], Luigi Russo, Giulio Maccararo, [[Ernesto Ragionieri]], [[Lucio Lombardo Radice]], Emilio Sereni, [[Norberto Bobbio]], e della ''Storia della Società Italiana'' realizzata grazie all'apporto di studiosi come Antonio La Penna, [[Franco Cardini]], [[Salvatore Sechi]] e [[Ludovico Geymonat]].