Locomotiva: differenze tra le versioni

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Nel [[1813]] l'ingegnere [[William Hedley]], il motorista [[Jonathan Forster]] e il fabbro [[Timothy Hackworth]] costruirono una nuova locomotiva per [[Christopher Blackett]], proprietario della miniera di Wylam Colliery presso [[Newcastle upon Tyne]]. Questa macchina, denominata ''[[Puffing Billy]]'', condivideva la struttura a tre assi con la ''Salamanca'', ma era priva di assi dentati; la trazione veniva data dal semplice attrito ruota-rotaia, come per la ''locomotiva Pennydarren'' di Trevithick. La trasmissione in compenso era molto più complessa, con una coppia di bilancieri collegati ai cilindri che muovevano un ingranaggio che metteva in rotazione le ruote.
 
[[George Stephenson]] costruì nel [[1814]] la sua prima locomotiva: ingegnere motorista presso la miniera di [[Killingworth (Tyne and Wear)|Killingworth]] costruì una macchina ispirata alle precedenti, chiamata ''[[Locomotiva Blucher|Blucher]]''. La caldaia, lunga 2430 mm e di 863 mm di diametro esterno (507 interno) alimentava due cilindri da 203 mm di diametro per 609 mm di corsa. La ''Blucher'' pur essendo di meccanica tradizionale, aveva alcune significative innovazioni: per la prima volta le ruote erano dotate di bordini interni per tenere la macchina sul binario (invece di usare il binario stesso come guida), e per la prima volta i cilindri (ancora verticali) erano collegati direttamente alle ruote motrici.
Nel [[1821]] Stephenson costruì la Locomotion per la [[Stockton and Darlington Railway]]: era in grado di percorrere 15 km a 39 km/h, portando 80 tonnellate di carico. Fino ad allora tuttavia il problema principale era costituito dalla scarsa produzione di vapore della caldaia.
 
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{{Vedi anche|Locomotiva elettrica}}
[[File:Electric locomotive at Milano C.jpg|thumb|right|Locomotiva [[Locomotiva FS E.464|FS E 464]], oggi la più diffusa sulle linee italiane]]
La locomotiva elettrica (detta anche, impropriamente, ''locomotore elettrico'') è di massima composta da un telaio rigido o articolato che poggia su un certo numero di assali o carrelli e da una cassa nella quale si trovano le apparecchiature elettriche, i sistemi di regolazione e controllo di potenza e velocità, i sistemi accessori per il raffreddamento delle apparecchiature e dei motori, per il pompaggio dell'aria compressa per i freni, nonché i mezzi di captazione della corrente elettrica ([[pantografo (trasporti)|pantografo]], [[trolley a stanga]], pattini striscianti). I motori di trazione possono essere montati all'interno della cassa o sui carrelli; oggi si trovano quasi esclusivamente sui carrelli.
 
La locomotiva elettrica ha parecchi vantaggi rispetto alla sua antenata a vapore: