Gregorio Nazianzeno: differenze tra le versioni

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Studiò prima a [[Cesarea in Cappadocia]], dove conobbe e divenne amico di [[Basilio di Cesarea|Basilio]], poi a [[Cesarea marittima]] e ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] presso il ''[[Didaskaleion]]'', infine, tra il [[350]] e il [[358]], ad [[Atene]], sotto [[Imerio (filosofo)|Imerio]]; qui conobbe il futuro imperatore Giuliano.
 
Raggiunse poi l'amico Basilio nel [[monastero]] di Annisoi, nel [[Ponto (geografia)|Ponto]]. Ma abbandonò presto questa esperienza per tornare a casa, dove sperava di condurre una vita ancora più ritirata e contemplativa. Nel [[361]] fu ordinato [[sacerdote]] suo malgrado, dal padre, Vescovo di Nazianzo. Dapprima reagì fuggendo, ma poi accettò di buon grado la decisione paterna. "Mi piegò con la forza", ricorderà nella sua autobiografia.

Nel [[372]] l'amico Basilio, allora Vescovo di [[Cesarea in Cappadocia|Cesarea]], costretto dalla politica ariana dell'Imperatore [[Flavio Valente]] a moltiplicare il numero delle diocesi sotto la sua giurisdizione per sottrarle all'influenza ariana, lo nominò [[Diocesi di Sasima|vescovo di Sasima]]. Gregorio non raggiunse mai la sua sede vescovile in quanto solo con le armi in pugno sarebbe potuto entrarvi. Morto il padre, tornò a Nazianzo, dove diresse la comunità cristiana.
 
Nel [[379]], salito al trono [[Teodosio I]], Gregorio fu chiamato a dirigere la piccola comunità cristiana che a Costantinopoli era rimasta fedele a Nicea. Nella capitale dei cristiani di Oriente pronunciò i cinque discorsi che gli meritarono l'appellativo di "Teologo". Fu lui stesso a precisare che la "Teologia" non è "tecnologia", essa non è un'argomentazione umana, ma nasce da una vita di preghiera e da un dialogo assiduo con il Signore.
Nel [[379]], salito al trono [[Teodosio I]], Gregorio fu chiamato a dirigere la piccola comunità cristiana che a Costantinopoli era rimasta fedele a Nicea. Nella capitale dei cristiani di Oriente pronunciò i cinque discorsi che gli meritarono l'appellativo di "Teologo". Fu lui stesso a precisare che la "Teologia" non è "tecnologia", essa non è un'argomentazione umana, ma nasce da una vita di preghiera e da un dialogo assiduo con il Signore. Nel [[380]] Teodosio lo insediò vescovo di [[Costantinopoli]] e lo fece riconoscere come tale dal [[Primo concilio di Costantinopoli|II Concilio Ecumenico]] nel maggio del [[381]].
 
Le discussioni conciliari furono quanto mai accese e lo stesso Gregorio fu accusato di occupare illegittimamente, in quanto vescovo di Sasima, la sede di Costantinopoli, a proposito ebbe a dire: