Ibn Maja: differenze tra le versioni

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Alla giovane età di ventidue anni lasciò la sua città natale e, come tutti i ''[[Tradizionista (Islam)|tradizionisti]]'', trascorse la sua vita viaggiando alla ricerca di fonti necessarie per la trascrizione della sua raccolta di ''[[hadith]] ''. Il suo lungo itinerario alla "ricerca della conoscenza" (''ṭalab al-ʿilm'') lo portò in [[Iraq]], in [[Siria]], nel [[Hijaz]] e in [[Egitto]].
 
Al termine dei suoi lunghi viaggi compilò la sua raccolta che comprende circa quattromila tradizioni, distribuite in centocinquanta capitoli. Molti critici giudicano la sua raccolta a un livello poco inferiore rispetto alle altre cinque sillogi, forse perché tremila dei ''[[hadīthḥadīth]]'' da lui trascritti erano già presenti nelle compilazioni precedenti. La sua raccolta non fu mai riconosciuta in [[Marocco]], perché non considerata autentica. Tuttavia ciò non ha impedito che la sua raccolta fosse inserita tra i [[Sei libri]] costitutivi della [[Sunna]], anche se la sua posizione rimase ugualmente controversa fino al [[XVIII secolo]].
 
Secondo [[Ibn Kathir]], Ibn Māja scrisse anche un ''Tafsīr'' – di cui non v'è però alcuna traccia – un'esegesi coranica cioè mirante a fornire ai musulmani un'interpretazione autentica dei dati più oscuri del Testo Sacro [[islam]]ico.