Jihādismo: differenze tra le versioni

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In [[Iraq]], in [[Siria]], in [[Libia]], in [[Algeria]], in [[Tunisia]], in [[Libano]], in [[Egitto]], in [[Nigeria]], nel [[Mali]], nel [[Ciad]], nel [[Niger]], in [[Arabia Saudita]], in [[Yemen]], in [[Kuwait]], in [[Indonesia]], nelle [[Filippine]], in [[Pakistan]], in [[Afghanistan]], in [[Francia]], nel [[Regno Unito]], in [[Spagna]], negli [[Stati Uniti]] e in vari altri Paesi, le bombe e le armi gihadiste hanno ucciso senza tenere nel minimo conto l'età e il sesso delle vittime.<br />
 
La giurisprudenza islamica obbliga i combattenti a non abbandonarsi ad atti gratuiti di violenza e i due ''Ṣaḥīḥ'' di [[Bukhari|Bukhārī]] e [[Muslim ibn al-Hajjaj|Muslim]] riportano un gran numero di ''[[ḥadīthʾaḥādīth]]'' che esortano i guerrieri a mantenere un simile atteggiamento, oltre a intimar loro di non coinvolgere nelle violenze belliche i non-combattenti, in modo specifico le donne, i bambini, i [[monachesimo|monaci]] [[cristiani]] le persone anziane e vecchie, i [[cieco|ciechi]] e i malati, a meno che costoro non contribuiscano comunque alla guerra in atto.<ref>Numerosi i lavori che hanno trattato l'argomento. Sarà sufficiente ricordare, oltre ai vari autori di opere giuridiche classiche, Willi Heffening (''Das Islamische Fremdenrecht bis zu den islamisch-fränkischen staatsverträgen: Eine rechtshistorische studie zum fiqh'', [[Hannover]], Orientbuchhandlung Heinz Lafaire, 1925), Majid Khadduri (''War and peace in the law of Islam'', Baltimora, Johns Hopkins University, 1955) o Muhammad Hamidullah (''Muslim conduct of state'', Lahore, Muhammad Ashraf, 1954).</ref>
 
Al contrario, il gihadismo espresso da [[Daesh]] o [[Boko Haram]] non fa alcuna differenza tra puberi e impuberi, tra uomini e donne, tra giovani e anziani.<br />
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Per quanto riguarda i rapporti col [[Buddismo]], nel 1532 [[Sultan Said Khan]] lanciò un ''jihād'' contro i [[monaci]] buddisti. Egli grossolanamente credeva che [[Lhasa]] fosse la direzione della preghiera per tutti i [[Cina|cinesi]] e quindi decise di distruggere il loro massimo tempio. La spedizione gihadista fu comandata da [[Mirza Muhammad Haidar Dughlat]].<ref>Johan Elverskog, ''Buddhism and Islam on the Silk Road'', 2011, p. 174.</ref>
 
Contro gli [[ebrei]] esistono riferimenti al ''jihād'' da condurre contro di essi in alcuni ''[[ḥadīthʾaḥādīth]]''.<ref>[[Sahih Muslim|''Ṣaḥīḥ'' di Muslim]], 41:6985, 41:6981, 41:6982</ref> [[Ayman al-Zawahiri]] emise una ''[[fatwa]]'' sul ''jihād'' contro gli ebrei nel 1998.<br />
Non fu invece un ''jihād'' quello condotto nel 627 a [[Medina]] contro la [[tribù]] dei [[Banu Qurayza]].<ref>[[Alfred Guillaume]], ''The Life of Muhammad: A Translation of Ibn Ishaq's Sirat Rasul Allah'', Oxford University Press, 1955.</ref>