Spettroscopia di risonanza magnetica nucleare: differenze tra le versioni
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La direzione del momento magnetico così prodotto è, per un protone nel vuoto, assolutamente casuale: tra un'orientazione e l'altra non v'è differenza.
Immaginiamo ora di applicare un campo magnetico B<sub>0</sub>: il momento magnetico del protone tenderà ad allinearsi con il campo esterno. Per il protone sono venuti a crearsi due livelli energetici: uno, ad energia più alta, in cui il suo momento magnetico si oppone al campo esterno; uno, ad energia più bassa, in cui è allineato
<math>\Delta E =h \gamma H </math><sub>0</sub>/<math>2 \pi </math>
Dove gamma è il [[rapporto giromagnetico]] del nucleo (26750 per il protone), h è la [[costante di Plank]], e H<sub>0</sub> è l'intensità del campo magnetico applicato. La suddivisione dello spin di una particella in gruppi di spin a livelli energetici distinti è detta [[effetto Zeeman]].
Fornendo al protone un quanto di energia (ad esempio un fotone) sufficiente a colmare il gap energetico, questi lo assorbe, assumendo un momento magnetico opposto a quello applicato (livello energetico più alto). Se si usano onde elettromagnetiche, la frequenza a cui un atomo attivo darà assorbimento sarà:
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<nowiki>*</nowiki>In realtà, per motivi quantomeccanici, il campo generato dal protone in rotazione non corrisponde affatto a questo semplice modello.
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