Mirone: differenze tra le versioni

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Nessuna sua opera è giunta fino a noi in forma diretta, ma possiamo avere idea dell'arte di Mirone attraverso copie romane in [[marmo]], che dimostrano la popolarità di cui godeva sin dai tempi antichi. Citato da [[Luciano di Samostata|Luciano]] e [[Cicerone]], venne ricordato da quest'ultimo (''Brut.'', XVIII.70) come capace di eseguire opere belle ma non ancora abbastanza vicine alla realtà, sottintendendo un giudizio che riconosceva alla sua opera ancora molti elementi dell'[[scultura greca arcaica|arte arcaica]]. Il ''Discobolo'' è un'opera indiscutibilmente nuova, ma è possibile collegare l'atteggiamento di Mirone verso il movimento a simili tentativi tardo arcaici esemplificati nelle figure dei [[frontoni di Egina]] inserendolo in quella linea di ricerca, percorsa anche da [[Pitagora di Reggio]], che sarà abbandonata in favore di una più naturale e piana ricerca ritmica.<ref>{{Cita|Bianchi Bandinelli 1986| p. 29.}}</ref> Oltre alle due opere principali identificate nelle copie di età romana, il ''Discobolo'' e il gruppo di ''[[Atena e Marsia]]'', altre e numerose sono quelle menzionate dalle fonti: rappresentazioni di divinità e di eroi mitologici, la ''Mucca'' consacrata originariamente sull'[[acropoli di Atene]], ricordata da [[Procopio di Cesarea|Procopio]] e celebrata in diversi epigrammi dell<nowiki>'</nowiki>''[[Antologia greca]]'', i quattro tori bronzei attribuiti a Mirone da [[Properzio]] (II.21.7). Tentativi di identificazione sono stati effettuati per il ''Perseo'' ricordato da Pausania (I.23.7).
[[File:Mucca da mirone (460-40 ac.), da horti tauriani.JPG|alt=mucca di mirone |miniatura|317x317px]]
 
Non sono mancati i tentativi di attribuzione su base esclusivamente stilistica, come l'attribuzione dei ''[[Bronzi di Riace]]'' da parte di Vagn Häger Poulsen, estremamente variabili e sempre ridimensionati.