Sofonisba: differenze tra le versioni

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Sofonisba bevve il tragico dono di nozze, preferendo morire, piuttosto che vivere come schiava dei romani.
 
==La fortuna letteraria==
La triste vicenda di Sofonisba ispirò molti scrittori e tragediografi, a cominciare dal [[Petrarca]] che le donna dedicò alcune pagine dei [[Trionfi]] (Tr. Cup., II, 79 ss.) e del poema Africa, ambientato proprio durante la seconda guerra punica (libro V); in epoche successive Sofonisba fu al centro delle omonime tragedie di [[Gian Giorgio Trissino]], dello scrittore francese [[Jean De Mairet]] (1634) e di [[Vittorio Alfieri]] (1789), che segue solo in parte il modello del Trissino e descrive più drammaticamente la morte dell'eroina in presenza del marito Massinissa e di Scipione.
 
==La diffusione iconografica==
Di pari passo con il diffondersi delle opere letterarie su Sofonisba, la sua figura appare nei cicli d'affreschi delle ville e dei palazzi italiani ed europei come esempio di virtù muliebre (es. [[Villa Caldogno]] a Vicenza).
Illustri pittori raffigurano il momento della sua morte in diverse opere artistiche: