Psicologia umanistica: differenze tra le versioni

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La '''psicologia umanistica''' anche detta '''psicologia umanista''', conosciuta anche con l'appellativo di '''Terza Forza''', si sviluppa nell'ambito del [[psicologia|pensiero psicologico]] con una prospettiva sociale agli inizi degli anni Settanta negli U.S.A. ad opera di [[Abraham Maslow]] e di [[Carl Rogers]] che individuarono nel bisogno di crescita e di affermazione le principali spinte di ogni [[comportamento]] umano e nel senso di [[autostima]] il presupposto fondamentale dell'equilibrio personale.
 
La definizione di "psicologia umanistica", fu coniata nel [[1954]] da un gruppo di psicologi, guidati da [[Abraham Maslow]], durante l'atto di fondazione dell'Associazione di Psicologia Umanistica, il cui programma prevedeva di "studiare le dinamiche [[emozioni|emozionali]] e le caratteristiche [[comportamento|comportamentali]] di un'esistenza umana piena e vitale".<ref>Antonino Minio, "Conoscere le psicoterapie", ed. Thyrus, 1987, (pag. 165, voce "La psicologia umanistico-esistenziale")</ref>
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==Principi della umanistica==
Il manifesto della "Associazione di Psicologia Umanistica" prevedeva alcuni punti fondamentali:
*L'elemento Elia Bechini primario della [[psicoterapia]] è la persona, studiata nella sua interezza, oltreché l'esperienza e la comprensione, come oggetto e strumento di indagine, che relega in un ruolo secondario sia le [[interpretazione|interpretazioni]], sia il [[comportamento manifesto]];
*In contrapposizione ad una visione dell'essere umano [[meccanicismo|meccanicista]] e [[determinismo|determinista]], è necessario valorizzare l'autorealizzazione, la creatività, le scelte.
*Valorizzazione della dignità della persona e dello sviluppo del suo potenziale latente.