I morti: differenze tra le versioni

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Gabriel e la moglie vengono accompagnati da altre persone verso la carrozza che li porterà al loro albergo. Dopo l'euforia della festa si ritrovano così soli. Gabriel riscopre dentro di sé i momenti di gioia, intimità e tenerezza con la moglie nel corso di una vita dominata prevalentemente dalle sofferenze, e sente dentro di sé un forte bisogno sensuale di amarla.
 
Ma,Raggiunta propriola nelcamera momentod'albergo di più grande intimità, Gretta, la moglie, gli confessa il motivo della sua tristezza. Una canzone, durante la festa, le aveva ricordato di un ragazzo conosciuto a Galway, prima di arrivare a Dublino, malato e così innamorato di lei da sfidare la sua stessa malattia, stando sotto la pioggia per incontrarla, proprio prima che lei partisse.
Raggiunta la camera d'albergo spera che il suo desiderio venga contraccambiato, e in effetti così avviene.
Ma, proprio nel momento di più grande intimità, Gretta, la moglie, gli confessa il motivo della sua tristezza. Una canzone, durante la festa, le aveva ricordato di un ragazzo conosciuto a Galway, prima di arrivare a Dublino, malato e così innamorato di lei da sfidare la sua stessa malattia, stando sotto la pioggia per incontrarla, proprio prima che lei partisse.
 
Il senso di rabbia che coglie Gabriel si tramuta presto in un senso di sconfitta e mestizia che gli rivela la caduta di ogni sua idealizzazione, il fallimento di se stesso e il senso di mediocrità che lo avvolge, accompagnato pochi giorni dopo dalla notizia che, quel rapporto d'amore avvenuto in albergo, darà vita a un figlio. Giunge allora alla consapevolezza che morire presto ma incalzati da una forte passione sia meglio che lasciarsi uccidere dal tempo e dalla vecchiaia. Consapevolezza alimentata dall'odio nei confronti dell'idea di paternità. La sua anima si sente infatti già morire, mentre la neve scende stancamente su Dublino, ricoprendo i vivi e i morti, tra i quali, ormai, sembra esserci ben poca differenza.
 
Tuttavia l'ultimo racconto dei quindici totali di "Dubliners" sembra l'unico in cui la presa di coscienza da parte del protagonista faccia sperare in quel cambiamento che nei racconti precedenti si presenta come vano proponimento.