Balistite: differenze tra le versioni

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==Adozione della balistite da parte dei militari==
[[Alfred Nobel]] brevettò la balistite nel 1887 mentre viveva a [[Parigi]]. La balistite era composta dal 10% di [[canfora]] e parti uguali di [[nitroglicerina]] e [[nitrocellulosa]].<ref name=ss/> La canfora reagisce con i prodotti acidi eventualmente formati dalla decomposizione chimica dei due esplosivi, ma tende ada evaporare col tempo, lasciando una miscela potenzialmente instabile.
 
Il brevetto specifica che la nitrocellulosa deve essere del "ben noto tipo solubile". Nobel cercò di vendere i diritti del nuovo esplosivo al governo francese, che però rifiutò, dato che aveva appena adottato la polvere B. Successivamente i diritti furono venduti al governo italiano, che il 1º agosto [[1889]] stipulò un contratto per produrre 300.000 chili di balistite. Nobel aprì una fabbrica ad [[Avigliana]], [[Torino]].<ref name=ss/>
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L'esercito italiano sostituì rapidamente i [[fucili]] [[Vetterli Mod. 1870]] e [[Vetterli-Vitali Mod. 1870/87]], che usavano cartucce di polvere da sparo, con un nuovo modello, il M1890 Vetterli, che usava cartucce caricate con balistite.
 
Dato che l'[[Italia]] era una [[grande potenza]] in competizione con la [[Francia]], ciò non fu visto di buon occhio dalla stampa e dal pubblico francese. I [[giornali]] accusarono Nobel di spionaggio industriale, di aver spiato Vieille, e di alto tradimento contro la Francia. In seguito ada una indagine di [[polizia]] gli fu negato il permesso di condurre ulteriori ricerche e di fabbricare esplosivi in Francia. Egli si trasferì allora nel 1891 a [[San Remo]] in [[Italia]], dove trascorse gli ultimi cinque anni della sua vita.
 
==Reclamo per infrazione brevettuale contro la Gran Bretagna==