Capricci (film 1969): differenze tra le versioni

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{{Film
|titoloitaliano = Capricci
| immagine = Capricci.png
| didascalia = [[Carmelo Bene]] in una scena del film
|titolooriginale = Capricci
| linguaoriginale = [[Lingua italiana|italiano]]
|paese = [[Italia]]
|annouscita = [[1969]]
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La "trama", se così si può chiamare e raccontare, trae spunto da due opere: la [[Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut|''Manon'']] e l'[[Arden of Feversham|''Arden of Feversham'']] di anonimo elisabettiano. Quest'ultima è interpretata da vecchietti (''nonagenari'' dice [[Carmelo Bene|Bene]]), dei quali la maggior parte senza nessuna esperienza cinematografica, che recitano in un risibile [[dialetto barese]] italianizzato. Le fanciulle sono nude oppure molto svestite, compresa Alice. Si dovrebbe parlare però di due "trame", sempre tra virgolette, parallele che non s'incontrano mai. L'altra "trama" era quella di ''accumulare disastri'' formando un cimitero estemporaneo di auto sulle quali ci si andava a schiantare sopra le altre auto, senza un'apparente motivazione e/o significato preciso. Un film di pura ''demenza'', ove tutto risulta ''inattendibile''.
 
Inoltre, a complicare ulteriormente la situazione, viene ad aggiungersi, se così si può dire, una terza "trama", quella della voce fuori campo di [[Carmelo Bene]] che recita brani tratti da un saggio di [[Roland Barthes]] sulle ricette di cucina della rivista francese ''[[Elle (rivista)|Elle]]'' (pubblicato in ''Miti d'oggi'') mentre una giovane cameriera nuda serve alla mensa dove si svolgono le accese discussioni dei deliranti vecchietti. Nell'ambito di questo inestricabile intreccio vengono ad intercalarsi in modo surreale scene di tipo [[western]].
 
Parallelo a questa "trama" c'è il neo-cimitero di macchine che si vanno man mano ad accumulare, guidate da [[Carmelo Bene]] in compagnia di [[Anne Wiazemsky]]. Poi s'inizia anche ad investire pedoni donne, caricate faticosamente in macchina. Tutto ciò senza una ''motivazione logica'' e la stessa [[Anne Wiazemsky|Wiazemsky]] guarda divertita la scena come se contemplasse altro dal disastro; in tal modo l'avvenimento manca del senso dell'orrido che dovrebbe avere. Si accumula altra scena inspiegabile di un tale barone che passeggia parlando e che cerca di non dare nell'occhio; ma come potrebbe?.. con quella sua moglie (?) baffuta che porta in braccio un pupo altrettanto improbabile, fin troppo cresciuto, pedinati a breve distanza da un poliziotto che gli sta dietro e che alla fine, inquadrato da solo, lo si vede singhiozzare perdutamente. Dopo, lo stesso poliziotto continuerà sempre singhiozzante, troppo (interrotto con scene dell'altra trama dell'[[Arden of Feversham|''Arden of Feversham'']]), verso e in cerca di chissà cosa, cotto evidentemente dalla maschia moglie baffuta del barone, che cerca di farlo morire dal desiderio, mostrandosi inverosimilmente sensuale e seducente. I vecchietti intanto ad uno ad uno continuano a morire, chi per tradimento chi per la troppa birra. Il poliziotto sempre singhiozzante ed esageratamente mugolante bussa alla porta cercando di farsi aprire dal pittore, scocciato da questa importunità. Alla fine gli apre la porta e il poliziotto sempre singhiozzante, come se avesse un'[[emorragia]] inarrestabile di lacrime, prende una tela da portare via, ma non riesce a farla passare dalla porta, disperandosi ancor più; alla fine, dopo tanto indaffararsi, cade a terra stremato.